HomeStrumentiBatteria & Percussioni - Recording & Software2 microfoni e una batteria: un mix senza regole

2 microfoni e una batteria: un mix senza regole

Con questo video sulla microfonazione della batteria ho meso alla prova me stesso, per condividere la mia filosofia di negazione di regole prestabilite durante il lavoro di mix.


Con questo video sulla microfonazione della batteria ho messo alla prova me stesso, per condividere la mia filosofia di negazione di regole prestabilite durante il lavoro di mix.


Nello specifico, in questo video ho voluto affrontare un mix di batteria con solo 2 tracce e scarse risorse per quanto riguarda i plugin, dimostrandovi che per registrare una batteria non sempre è necessario possedere numerosi software e microfoni.
Spero così di darvi uno stimolo per lavorare nel vostro home studio con il software e gli strumenti che riuscite ad avere a disposizione, a seconda del potere d’acquisto giusto personale.

Il mio scopo è quello di raggiungere la mia idea di suono, quella che si sposa con i miei gusti e le mie orecchie, partendo innanzitutto dal posizionamento dei microfoni, senza seguire pedissequamente una regola o una teoria specifica 8pur partendo però da una base di conoscenze note), ma cercando di ricavare il risultato che ho visualizzato nella mente con un lavoro di ricerca e approfondimento assai intimo e personale. 

Il mio motto è “Mix with no rules“. Questo è il nome che ho voluto dare al mio marchio artistico e lavorativo, una carta d’identità che come Sound Engineer rispecchia perfettamente la mia idea artistica nel mondo della fonia .
“No rules” (senza regole) è la chiave di volta della mia filosofia lavorativa. Quando inizio una nuova produzione la prima cosa che cerco di fare è quella di visualizzarmi come un pittore, che ha davanti una tela bianca su cui “mixare” i colori e i suoni a sua disposizione.  

Durante le sessioni di lavoro con i miei artisti cerco sempre di focalizzare un obiettivo preciso, agendo di conseguenza sulle scelte tecniche che rappresentino al meglio gli obbiettivi da me prefissati.
Uno dei punti su cui mi focalizzo durante una produzione musicale è lo “Starting“, quindi l’approccio iniziale con i musicisti e le decisioni che portano subito verso la giusta direzione.



Il secondo è quello di capire che strumentazione usare, senza farmi influenzare da preferenze o regole dettate da preconcetti, ma cercando di decidere quali saranno gli “strumenti del mestiere” nel modo più funzionale possibile, sempre in funzione del risultato finale.

Com’è successo durante una Masterclass tenuta nel mio studio dal Sound Engineer Sylvia Massy, anche una cornetta del telefono può diventare un microfono con il quale poter registrare voci e strumenti, sottolineando ancor di più e rendendo sempre più forte dentro di me la convinzione che le regole cambiano a secondo delle situazioni e problemi ai quali veniamo sottoposti in una determinata situazione.

Maurizio Pinna

Lo stesso approccio per me vale anche durante il mix oltre che per le riprese, non avendo un approccio pre impostato ogni mix si differenzia a seconda delle situazioni che mi trovo ad affrontare.
Se volessimo usare una metafora prettamente artistica, come un pittore, nella mia mente abbino sempre i suoni ai colori, e prima di plasmare un suono so già che tonalità di “colore” voglio raggiungere. Sfrutto cosi tutti i mezzi che ho a disposizione, spesso e volentieri inventandomi vie inusuali e soluzioni trasversali.

Per questo vivo ogni mix come un esperienza diversa, e anche se do spazio alla mia creatività, non metto mai da parte lo studio e l’approfondimento prettamente tecnico e classico del mio lavoro, conoscenze alle quali non si può prescindere per poter poi creare una propria personalità artistica.

Concludendo, volevo sottolineare il fatto che come in tutti mestieri e ambiti, l’esperienza più grande si acquisisce sul campo, quindi cercate di vivere sempre di più il vostro studio, con i musicisti che lo animano, vivete la musica con creatività, sperimentate e osate, e non pensate mai che ci sia qualcosa di “impossibile”!
Le più grandi opere d’arte sono nate dalla follia di un artista che ha creduto nell’impossibile. 

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