Cari MusicOffili, oggi continuiamo il viaggio nella registrazione della batteria. In questa seconda parte ci occupiamo di una ripresa da studio di registrazione, con una microfonazione completa, adatta alla produzione discografica.
Le tecniche che illustrerò in questo articolo sono quelle che io considero lo standard ma che certamente ogni sound engineer vorrà variare secondo le proprie preferenze e la propria esperienza.
Le foto allegate a questo articolo sono tratte da una mia recente sessione di registrazione e utilizzano un setup complesso anche se tipico nella registrazione professionale.
Si tratta del set di Agostino Marangolo per la registrazione del nuovo cd degli Audio2 di cui è uscito da poco il primo singolo.
Il set di batteria è composto da Cassa, Tamburo rullante, 2 tom toms, due floor toms, doppio hi hat e numerosi piatti tra crashes, splashes e ride cymbal.
Lo studio di registrazione, come si vede nelle foto, è grande e ben controllato, così è stato possibile utilizzare anche diverse coppie di microfoni di ambiente.
La mia prima considerazione è che nella registrazione non utilizzo alcuna equalizzazione o compressione, escludendo il filtro passa-alto sul preamplificatore microfonico. Questo vale per tutti i microfoni ad eccezione del microfono sulla cassa che invece spesso è equalizzato e leggermente compresso per riuscire a bilanciarlo con il resto del kit.
Se mi è possibile uso eq e compressore outboard, altrimenti in insert in Pro Tools. Uso Pro Tools HD così la latenza non è un problema.
Lo stesso è possibile fare con le schede Motu o Universal Audio, magari, ed è il modo che preferisco, registrando i processi.
Ecco la mia lista dei microfoni e delle alternative:
- Tk 01 – Cassa – Microfono esterno – D12E (vintage) – Pre GML/Amek 9898/Neve 1073 – insert EqIII 7 band->BF76 4:1 1db reduction
- Tk 02 – Cassa – NS10 speaker cone custom – Pre GML/Amek 9898/Neve 1073
- Tk 03 – Rullante sopra – Shure SM 57 – Pre GML, low cut in
- Tk 04 – Rullante sotto – Shure SM 57 – Pre GML, low cut in, Phase reverse in
- Tk 05 – HiHat – Akg 451 – Pre GML, low cut in
- Tk 06 – Ride – Akg 451 – Pre GML, low cut in
- Tk 07 – Over Head Left – Neumann KM 84 – Pre GML, low cut in
- Tk 08 – Over Head Right – Neumann KM 84 – Pre GML, low cut in
- Tk 09 – Tom 1 Akg c418/Sennheiser Md421/Shure Sm 57 – Pre Presonus D-8/Focusrite 428
- Tk 10 – Tom 2 Akg c418/Sennheiser Md421/Shure Sm 57 – Pre Presonus D-8/Focusrite 428
- Tk 11 – F. Tom 1 Akg c418/Sennheiser Md421/Shure Sm 57 – Pre Presonus D-8/Focusrite 428
- Tk 12 – F Tom 2 Akg c418/Sennheiser Md421/Shure Sm 57 – Pre Presonus D-8/Focusrite 428
- Tk 13 – Dirty center mic – Telephone mic/Cheap mic – Pre Presonus D-8
- Tk 14 – Front Ambient mic – Akg 414 Uls Fig8 – Pre Presonus D-8
- Tk 15 – Stereo ambient Left – Neumann Km 184 – Pre Presonus D-8
- Tk 16 – Stereo ambient Right – Neumann Km 184 – Pre Presonus D-8
Per la cassa ci sono varie alternative che mi piace usare anche se la mia prima scelta è da sempre AKG D12, D12E con le sue basse estese, posizionato appena dentro il foro, puntato verso il Floor tom.
Ho usato con successo Shure Beta 52, Akg D112, Sennheiser MD421, EV RE20. Noise gate leggero (in ascolto).
Per il rullante la mia prima scelta è sempre invariabilmente Shure SM57, occasionalmente SM58 senza pop filter, Neumann Km184 (jazz session). La posizione angolata a 45 gradi rispetto alla pelle di sopra, il più possibile spalle all’HiHat, altezza circa 4 dita, a filo del bordo. In pratica punta verso il centro del tamburo.
Spesso mi allontano anche di più. A volte creo un piccolo schermo con cartone e spugna per abbattere al massimo la presenza dell’HiHat nella traccia del rullante. In alternativa, noise gate aggressivo (In ascolto).
Per il sotto del rullante qualsiasi microfono va bene, preferibilmente Akg 414, Akg 45, o altro condensatore non enfatizzato sulle alte. Convivo senza problemi con un SM57, puntato a circa 45 gradi, nella direzione delle molle. Attenzione a verificare la fase.
Per HiHat un microfono a condensatore, capsula piccola, tra quelli con le alte dolci. Akg 451, KM 184, tra i dinamici MD 421 o 441, condensatore economico che mi piace è Beyer Opus59, praticamente indistruttibile, alte molto dolci e poco enfatizzate.
Sto molto attento alla posizione, in pratica faccio in modo che il microfono non veda il rullante, quindi è posizionato alto dal lato opposto a quello colpito dalla bacchetta, con il Piatti in posizione alta il microfono è a circa 7/10 centimetri, puntato verso il basso, a circa metà strada tra il bordo e l’asta.
Per il Ride, un microfono a condensatore, capsula piccola, tra quelli con le alte dolci. Akg 451, KM 184. Posizionato nella parte opposta a quella colpita dalla bacchetta, a metà strada tra il bordo e l’asta, a circa 15/20 cm dal piatto, puntato verso il basso.
Per gli OverHead preferisco una microfonazione spaziata, con due condensatori, preferibilmente a capsula piccola, partendo da un’altezza di 1,80 metri dal pavimento, puntati verso il basso. Il sinistro (guardando il kit come spettatore) sul lato destro del Ride, lungo la linea mezzana tra Cassa e rullante.
Il destro (guardando il kit come spettatore) lungo la stessa linea ma a destra, in corrispondenza del microfono dell’HiHat. In pratica il rullante dovrebbe trovarsi in un punto equidistante tra i due microfoni OverHead.
Gioco spesso con l’altezza per allineare al meglio la fase con gli altri microfoni. Non compenso mai il ritardo con i microfoni d’accento.
Per i toms e timpani (floor toms) la posizione è 45 gradi rispetto alla pelle, altezza circa 4 dita. In pratica punta al centro del tamburo.
Il microfono Dirty non sta mai nello stesso posto, ma cerco di avere un buon bilanciamento tra cassa e rullante. Lo uso distorto e spesso molto effettato.
Il microfono di ambiente vicino, con un pattern a figura a 8, è a circa 2/3 metri dal centro del kit, con i lati sensibili che puntano ai lati della batteria per avere meno suono diretto possibile. È sorprendente quanto poco kit diretto rientra.
I microfoni di ambiente lontani cerco di averli almeno a 4/5 metri dal kit, ma è largamente dipendente dalla sala di ripresa. I sale molto piccole li sostituisco con 2 PZM attaccati alle pareti più lontane.
Cerco di fare in modo che la preamplificazione mi dia una media di -18dBFS e sto attento a che non ci siano overs.
Questo è quello che faccio io, quasi sempre e quasi sempre con risultati ottimi e rapidi. Da non sottovalutare l’importanza di un buon kit, di una buona accordatura. Io preferisco le pelli ambassador sabbiate, ma oramai ci sarebbe tantissimo da dire anche su questo argomento, con tantissima ricerca e innovazione da sperimentare.
Aspetto un vostro commento e magari alternative al mio approccio.
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