Due strati e sordina nelle Evans HD, Reverse Dot e Heavyweight

I batteristi ai quali sta a cuore un backbeat asciutto, un suono caldo e privo di armonici, troveranno sicuramente di loro gradimento le pelli doppio strato con sordina interna della Evans.

Tra le tante proposte di pelli sintetiche disponibili nel catalogo Evans, meritano sicuramente una prova quelle a doppio strato dotate di un sistema di sordina interna.
Stiamo parlando di membrane già in partenza dotate di spessore ‘importante’, cui vengono inoltre aggiunti diversi sistemi di sordinatura interna per accentuare il loro carattere di pelli votate al backbeat, a restituire un suono grasso e pressoché privo di risonanze indesiderate.

Cominciamo esaminando le Evans Genera HD ossia Heavy Duty, pelli sabbiate realizzate sovrapponendo a uno strato di mylar spesso 5 mil uno strato da 7.5 mil, cui si aggiunge un ring fluttuante da 2 mil posto al di sotto del suo perimetro.
Ne viene fuori una pelle dal suono decisamente controllato e normalmente pronto per essere ripreso dal microfono senza ricorrere a ulteriori artifici, con un rimshot particolarmente aggressivo.

Evans Genera HD

Le pelli Evans EC Reverse Dot rappresentano un’opzione più spessa e di maggior durata rispetto alla versione EC (Edge Control) di partenza: quest’ultima combina due strati rispettivamente da 7 mil e 10 mil, con l’aggiunta di una sordina periferica ad anello a tecnologia SST (Sound Shaping Technology) montata sotto lo strato esterno.
A tutto cui si aggiunge una patch o dot, un cerchio centrale spesso ben 5 mil per un suono quanto mai focalizzato, un attacco ancor più esaltato e una durata superiore alla media.

Evans EC Reverse Dot

Caratteristiche riscontrabili anche nelle pelli sabbiate Evans Heavyweight, modelli ‘super durevoli’ con il loro doppio strato sovrapposto da 10 mil ciascuno e un dot centrale da 5 mil. Particolarmente compresso l’attacco nell’area centrale, quella del dot.
Anche in questo caso ci troviamo di fronte a una pelle che farà felici i colpitori più duri, poco interessati a eseguire ghost notes o buzz rolls perché più votati a sottolineare il backbeat come non ci fosse un domani.