Uno dei più dotati musicisti heavy italiani, Gianluca Ferro, presenta oggi sulle pagine di Musicoff il suo brano “Three eyes open“, suonato direttamente nei nostri studi romani imbracciando una chitarra davvero particolare costruita da GNG Guitars.
Gianluca è un vero riferimento internazionale per quanto riguarda la tecnica chitarristica più evoluta, anno dopo anno ha saputo ricavarsi un posto d’onore tra i chitarristi, soprattutto tra gli amanti dei generi più spinti e dello shredding.
La sua bravura però non è solamente tecnica, visto che Ferro è anche un ottimo compositore che da anni compone e arrangia la musica per i suoi progetti solisti o in band.
Siamo quindi felicissimi di averlo tra i nostri studi, anche grazie a GNG Guitars, laboratorio di liuteria italo/svizzero che fa dell’originalità delle sue creazioni il vero fiore all’occhiello, con strumenti dall’aspetto che non può passare inosservato e oramai apprezzato in tante parti del mondo, grazie alle presenza in fiere di alto livello internazionale, come il NAMM di Los Angeles.
Lo strumento nelle mani di Gianluca è una Feanor 8 corde headless, l’ennesima prova che Giulio Negrini, padre di GNG, è sempre vicino alle necessità dei musicisti e al contempo è dotato di una notevole inventiva, come dimostrano anche altri strumenti in catalogo, dai più classici a 6 corde (se mai così si può definirli) ai più estremi e particolari come la Shen.
La canzone originale “Three eyes open“, di cui Gianluca ha eseguito per noi dal vivo le parti di chitarra, è stata registrata in compagnia di Paolo Caridi alla batteria. Gianluca, oltre a quelle di chitarra, ha registrato anche le parti di basso e ha effettuato la programmazione di tutti gli altri strumenti inseriti nell’arrangiamento.
Andrea De Bernardi compare in veste di co-produttore e tecnico di mastering; le batterie sono state registrate al Pri Studio di Roberto Priori.
“Per questo brano volevo una struttura molto concisa che combinasse il groove con un approccio più melodico.” ci racconta Gianluca.
“Tutto è iniziato con un arpeggio pulito suonato con palm muting e un delay impostato su ottavo puntato. L’idea era di completare questa melodia di base con un riff pesante e orecchiabile, e questo ha praticamente definito l’intera struttura della canzone. C’è un sintetizzatore dal suono anni ’80 che entra in momenti diversi suonando la stessa melodia, alternata a una progressione melodica di accordi che funziona come una sorta di ritornello. Non volevo una melodia ripetuta per questo brano, così, invece di suonare due volte la stessa melodia, sono passato direttamente all’assolo.“
“È qui che entra in gioco il fattore sorpresa” continua Gianluca “un’interruzione improvvisa e una lenta ripresa in una seconda metà della canzone completamente diversa, più lenta e armonicamente articolata. Questo cambiamento è la chiave del significato di questo brano; rappresenta un risveglio, una trasformazione, un nuovo stato di consapevolezza in cui ci si accetta con tutta la bellezza delle proprie imperfezioni.”
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