Nel mondo delle rockstar, dove ogni chitarra può diventare un’icona, ci sono strumenti che per i musicisti rappresentano molto più che un semplice pezzo del proprio equipaggiamento.
Per Joe Perry, leggendario chitarrista degli Aerosmith, una di queste chitarre è una Hofner rossa, replica di una stratocaster, un modello relativamente comune e modesto ma carico di valore sentimentale per lui.
Ecco la storia di come Perry ha perso questa chitarra e di come spera ancora di poterla riavere (fonte: Guitarist).
Un semplice clone che diventa speciale
Per un chitarrista come Perry, con una collezione di oltre 600 chitarre elettriche e acustiche, vendere uno strumento può sembrare un evento banale (e infatti non è certo il primo!).
Tuttavia, questa vendita si è rivelata un profondo rimpianto per il musicista.
Negli anni ’90, Joe Perry acquistò la Hofner mentre era in tour, un acquisto all’apparenza poco significativo che però divenne presto speciale per lui. Perry utilizzava questa chitarra ogni anno per suonare l’inno nazionale americano durante il 4 luglio per i locali di Lake Sunapee.
La chitarra aveva un suono unico e un manico eccezionale, ma erano soprattutto il contesto e i ricordi legati a quel periodo a renderla speciale.
Una vendita avvenuta per caso
Nel corso degli anni, la Hofner rossa si era adagiata nella sua vasta collezione. Perry decise che era il momento di fare un po’ di pulizia. Dopo un lungo tour, mentre riorganizzava il suo arsenale di strumenti, si trovò con centinaia di chitarre che non suonava più.
In un momento di impulso, pensò che fosse meglio liberarsi di alcune di esse. “Avevo tipo 400 chitarre che non suonavo mai“, ricorda Perry, “e ho pensato, ‘Devo liberarmi di un po’ di queste cose. È ora di fare un po’ di pulizia.’” Senza accorgersene, la Hofner Stratocaster clone finì nella lista delle chitarre da vendere.
Solo alcuni mesi dopo, quando realizzò che la chitarra era stata venduta, capì l’errore commesso.
Un incontro fugace e un’occasione mancata
Gli anni passarono, e Perry continuò a suonare con gli Aerosmith, ma il pensiero di quella Hofner rossa non lo abbandonò mai completamente. Il destino, però, decise di giocargli uno scherzo.
Qualche anno dopo, durante un viaggio in Giappone a bordo del treno proiettile Shinkansen, accadde un fatto curioso. Mentre il treno stava partendo dalla stazione, Perry vide tra la folla un giovane che teneva in mano proprio quella chitarra, chiedendogli di firmarla con un pennarello.
“Il treno si stava già muovendo, e stavo pensando: ‘Devo prendere il numero del ragazzo per vedere se posso ricomprarla o scambiarla con qualcos’altro’” racconta Perry. Ma, mentre il treno accelerava, l’opportunità svanì.
“Eravamo già diretti verso la città successiva, e a quel punto non avevo idea di come mettermi in contatto con lui” aggiunge.
La speranza di un lieto fine
Nonostante il rimpianto per aver perso la chitarra, Perry non ha ancora abbandonato la speranza di poterla riavere. “La ricomprerò. La scambierò con qualcos’altro, sai? Sarebbe divertente riaverla.” Per lui, non è solo una questione di possedere un’altra chitarra, ma di recuperare un pezzo della sua storia personale e artistica.
“Non era esattamente la chitarra più cool del momento,” spiega, “ma aveva un bel suono e un buon manico. Era più una questione di sentimenti. Mi dispiace averla persa.“
Il futuro dirà se Joe Perry riuscirà a ricongiungersi con la sua Hofner rossa, ma nel frattempo, questa storia ci ricorda che anche per le rockstar, gli oggetti possono avere un significato che va ben oltre il loro valore materiale. E, talvolta, sono proprio le cose più semplici e meno costose a restare nei nostri cuori.
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