Per definizione e cultura nella tradizione jazz, il fraseggio segue pedissequamente la progressione, e non la tonalità del brano. Cioè quest’ultima è implicita nella testa e nelle mani del musicista e nel sound del brano, ma se da una parte ci sono generi dove è possibile fare un buon lavoro costruendo un’improvvisazione semplicemente con una scala, nel fraseggio jazz è tipico utilizzare gli arpeggi che seguono la progressione.
Ma nel contempo, per la mia esperienza didattica ormai trentennale, è abbastanza impensabile muovere i primi passi attraverso gli arpeggi, seguendo la progressione, senza tener conto della tonalità e di muoversi comunque attraverso la scala riconducibile alla tonalità d’impianto.
Quindi attenzione, quello che andrò a spiegare e successivamente suonare in questa lezione, non è il fraseggio jazz compito e maturo di tutti quelli elementi caratteristici che lo contraddistinguono da molti alti generi, ma una sorta di embrione coadiuvante allo sviluppo del fraseggio attraverso la tonalità, ma che segue la progressione armonica e logica dei vari accordi compresi.
Iniziamo dalla scala maggiore
Prendiamo quindi in considerazione la scala maggiore, come prima esercitazione, consiglio di cominciare a lavorare su elementi armonici molto semplici, quindi il classico IIm7, V7 e Imaj7 che nel nostro caso sarà nella tonalità di C maggiore, quindi gli accordi saranno Dm7, G7 e Cmaj7.
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Andremo ad eseguire la nostra improvvisazione utilizzando la scala di C maggiore con esecuzione totalmente in duine di ottavi (ovviamente con portamento swing). In un primo momento suoneremo semplicemente la scala o frammenti della stessa, poi trovata la giusta rilassatezza d’esecuzione, potremo lavorare con le “permutazioni melodiche” cioè dei “giochi” che potremo ottenere con delle sorte di ridondanze e ripetizioni, soluzioni intervallari sempre diverse, ripetizioni della singola nota e che permetteranno al fraseggio di avere un certo sviluppo e gradevolezza melodica.
Infine andremo in un primo momento a risolvere sull’accordo di tonica (Cmaj7) solo sulla nota C, su tutta la tastiera e attraverso tutti i box delle scale maggiori visti nella precedente lezione.
Poi in un secondo momento, acquisita la capacità di risolvere sulla nota giusta al momento giusto, potremo sostituire la risoluzione alla fondamentale dell’accordo, con il III grado (E) poi il V (G) e infine al settimo grado (B).
Colleghiamo le scale musicali
Successivamente possiamo cominciare a collegare due o più modelli di scala nelle diverse aree, cioè quelle “zone” della tastiera in cui è collocata la diteggiatura della scala che poi si sviluppa nelle cinque posizioni.
Proviamo a variare il ritmo, cercando il controllo tutto in terzine. Concludiamo con il controllo ritmico delle quartine di sedicesimi.
Ci vediamo al prossimo appuntamento dove inizieremo ad approfondire l’argomento arpeggi su tutta la tastiera.
Buono studio e buon divertimento!
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