Scenario: quartetto jazz e zone limitrofe, la chitarra è l’unico strumento armonico e si trova ad accompagnare insieme ad un bassista le evoluzioni improvvisative di un sax.
I “soliti” accordi oltre che suonare in maniera troppo standard possono andare in conflitto con le note del basso. E allora cosa fare?
Cominciamo col togliere i bassi, nel caso più frequente eliminiamo le fondamentali (ancora qualcuno chiama toniche?) in modo tale da dedicarci a suonare la parte alta dell’accordo.
Avete presente gli accordi pianistici? È un po’ come limitarsi a suonare la mano destra del piano. In questo modo avremo un doppio vantaggio: alleggerire la parte di accompagnamento, lasciando distinguere più chiaramente la linea di basso e lavorare in modo più agevole con il collegamento armonico tra accordi più semplici.
Stefano Micarelli in questo video ci mostra come utilizzare delle forme armoniche a due, tre o quattro voci per accompagnare con il supporto di un basso.
Si parte dalla considerazione che la terza e la settima sono le note più determinanti in un accordo per poi arricchire l’armonia con una terza voce. Si termina il discorso prendendo in esame armonie di nona, e quindi a cinque voci, spezzandole in basso + accordo di settima.
Ovviamente il tema meriterebbe una trattazione più approfondita e completa, ma lo scopo di questo video è soprattutto di stimolare lo studio di questa modalità di accompagnamento e a dare più dignità e importanza al ruolo del chitarrista accompagnatore.
Stefano Micarelli, docente e fondatore di Percentomusica e cattedra di chitarra jazz al conservatorio Licinio Refice di Frosinone, oltre ad aver suonato con vari nomi di spicco del jazz italiano e usa (George Garzone, Mike Mainieri, Eddie Henderson, Harvies Swartz) è da sempre attivo nella didattica, 3 video didattici per la Playgame e varie pubblicazioni tra cui il più recente manuale La genesi del fraseggio (Sinfonica jazz) che ha un seguito anche nel web sull’omonima pagina facebook.
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