HomeStrumentiChitarra - DidatticaDita veloci, mente lenta: perché la velocità tecnica da sola non basta

Dita veloci, mente lenta: perché la velocità tecnica da sola non basta

Pensi che chitarristi come John Petrucci siano bravi solo perché veloci? No, vero, c'è dell'altro, molto più importante... e lo sai!

Premessa: non è un articolo “meglio due note lente che cento veloci“. No, a noi la velocità, se ha senso musicale, piace, eccome se piace.
Questo articolo verte, infatti, proprio sul concetto che la velocità senza espressività è come una Ferrari buttata dal quinto piano: impressionante da vedere, ma non va da nessuna parte e ben presto fa solo un gran casino.

Rallenta per andare più veloce ed evita le “buche”

Sembra un controsenso, vero? Eppure, praticare lentamente è la chiave per migliorare la tua velocità.
Quando suoni lentamente, dai al tuo cervello il tempo di assimilare ogni movimento, costruendo la memoria muscolare e quindi una solida base tecnica.

Questo approccio ti permette di individuare errori e correggerli prima che diventino abitudini difficili da eliminare. In caso contrario, l’errore ti passerà davanti con un ago in un pagliaio e te lo porterai dietro per sempre (o almeno finché non cambi abitudini!).

Espressività vuol dire anche dinamica, parola di Andy Timmons!

La mente dietro le dita

Non basta avere dita veloci; la tua mente deve essere sempre un passo avanti. Pianifica ogni fraseggio, anticipa i movimenti e ascolta attentamente ciò che stai suonando.

Chitarristi eccezionali da Steve Vai a Guthrie Govan ti diranno tutti la stessa cosa: è importante essere presenti mentalmente durante l’esecuzione, non bisogna correre buttandosi al più presto le note alle spalle in un brutto e costante aumento dell’ansia da prestazione.
La consapevolezza è fondamentale per una performance espressiva. E ricordati che anche quando vai veloce ogni nota ha un attacco, uno sviluppo e una coda: nessuno di questi aspetti merita di essere tranciato via!

Poi, per dare un reale e costante 80% della tua bravura, devi essere concentrato al 120%.
Non mirare sempre al tuo (ipotetico!) 100%, avvicinandoti ai tuoi limiti, questo può andare bene in sede di esercizio per alzare l’asticella e poi tornare al passo precedente, ma durante una performance di fronte al pubblico portarsi all’estremo diventa un’arma a doppio taglio, diventa una macchina da corsa sul bagnato, in curva, con le ruote lisce. SBAM!

Veloce sì, ma senza una bussola per orientarti, dove vai? Parola di Alberto Barsi.

Esercizi pratici per unire velocità e musicalità

Ecco alcuni esercizi per migliorare la tua tecnica senza sacrificare l’espressività:

  1. Metronomo amico: inizia a suonare un pattern a 60 bpm, concentrandoti sulla precisione e sul suono. Aumenta gradualmente la velocità di 5 bpm solo quando ti senti a tuo agio. Nota bene: non basta che venga bene una volta, devi riuscire a suonare il lick senza errori almeno 10 volte di seguito, solo allora puoi andare avanti.
  2. Fraseggi melodici: scegli una melodia semplice e suonala lentamente, enfatizzando il tocco, le dinamiche e l’intonazione. Poi, aumenta la velocità, mantenendo però la stessa espressività. Quando quest’ultima viene meno, fermati e fai un passo indietro, perché hai perso per strada quello che conta davvero!
  3. Registrati e riascoltati: registra le tue sessioni di pratica e riascoltale con il giusto spirito critico. Questo ti aiuterà a individuare aree da migliorare e a monitorare i tuoi progressi. Salva le registrazioni e riascoltale una dopo l’altra dopo qualche tempo per renderti conto di quanto sei migliorato giorno per giorno (è anche un efficace metodo per l’autostima!).

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Hai provato questi esercizi? Hai altri consigli per migliorare la velocità senza perdere musicalità? Condividi le tue esperienze nei commenti qui sotto. Non vediamo l’ora di leggere i tuoi feedback!