Lo stile di Robben Ford è essenzialmente pentatonico, votato alla creazione di colori ritmici frutto del suo particolare stile di plettrata. Il risultato lo conosciamo benissimo.
Su questo standard blues originariamento scritto da J.B. Lenoir, che potete nella versione di Ford sull’album omonimo Talk To Your Daughter (1988, Warner Bros), troviamo un po’ il sunto del suo stile, tra cromatismi, ambiguità di terza minore e maggiore, pentatonica con la sesta e qualche accenno di arpeggio e scala misolidia.
È utile sapere che il giro armonico del brano è un I-IV-V in G, tipico giro blues con turnaround finale, che vedrà quindi il susseguirsi di tre accordi di dominante: G7, C7, D7, per il quale il nostro caro Ford utilizza una ritmica decisamente Texas Blues/Rock ‘n Roll, tornando così alla versione di Johnny Winter.
0:01 Il brano apre con un’introduzione di piano elettrico, batteria e uno stupendo solo di basso del grandissimo Roscoe Back.
0:35 Ora è la volta di Robben Ford, che ci fa ascoltare la sua voce, ma non ancora la sua chitarra.
0:50 Qui la band è al completo, la chitarra entra in levare con un riff esplosivo di cui la batteria marca tutti gli accenti. Segue un breve solo che introduce la strofa, e così sarà per il resto del brano, durante il quale la chitarra e la voce continueranno a dialogare regolarmente.
1:20 Entra il ritornello, e qui possiamo ascoltare degli unisoni di chitarra e batteria da brivido.
1:41 Un classico blues lick introduce il solo di chitarra durante il quale Robben ci delizierà con tutte le sue strategie per rendere meraviglioso e assolutamente non scontato l’utilizzo della scala pentatonica. Il tutto si muove sul box più comune della pentatonica al terzo tasto. Niente di nuovo, ma chiarisce sicuramente il linguaggio usato, il dialetto del blues.
Ricordiamo che spesso non si tratta della pentatonica minore tout court. In effetti il segreto del suo fraseggio sta nell’utilizzo della scala pentatonica con la sesta, la mescolanza di pentatonica maggiore e minore, l’utilizzo della scala diminuita, soprattutto nei passaggi I – IV.
Insomma seguendo questi piccoli suggerimenti risulta abbastanza immediato concepire, almeno sulla carta, il suo modo di suonare.
Purtroppo non possiamo dire lo stesso nel momento in cui volessimo mettere in pratica questi concetti senza fasciarci prima un po’ la testa. Sulla trascrizione del solo trovate un’analisi dettagliata battuta per battuta.
2:39 Il solo di chitarra termina, il piano elettrico rinforza lo shuffle mentre la batteria scende di dinamica per lasciare spazio al solo di basso.
2:53 Rientra la voce che pian piano porta allo stacco prima di riprendere una strofa intera e condurre poi al finale.
3:45 Arriviamo a questo minutaggio poco prima del finale, dove vanno segnalati gli stacchi all’unisono, probabilmente più fusion che blues.
3:53 Chiusura classica del blues con la voce che resta da solo dopo lo stacco sul V grado.
Talk To Your Daughter, intendo dire l’album, è certamente uno dei picchi raggiunti da Robben Ford. Il suo stile e i suoi fraseggi sono una miniera d’ora per chiunque voglia rendere più interessante il proprio fraseggio. Infatti qualsiasi cosa possiamo cogliere da questo tipo di fraseggio, ci aiuterà ad essere più interessanti in diversi ambiti musicali, non solo nel blues.
Qui sotto una performance video dell’assolo del brano, perché anche l’occhio vuole la sua parte.
Buono studio!
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