Se nella scorsa lezione ci eravamo concentrati sull’esecuzione di ritmiche Funk ad accordi, stavolta viriamo sui riff a note singole, laddove il vostro groove è davvero messo alla prova!
In questi casi, ancora più che con gli accordi, dovrete immergervi in quel movimento, assai fisico, della musica Funk (e Funky), in quel suo tipico incedere fatto di accenti che giocano sul tempo.
Per rendervi bene conto di ciò di cui stiamo parlando prenderemo in esame alcuni riff che mischieranno bicordi e note singole, mie idee personali nonché alcune tratte dal libro del bassista Mario Mazzaro, Grooves Funk.
In questi casi, prendere spunto dai colleghi bassisti, da cui la copertina “colorita” di questo articolo, non fa male, anzi!
Come sentirete, molto di ciò che suoniamo è derivato anche dal blues, da cui, come già spiegato la volta scorsa, il termine Funky.
Nel nostro suonato coinvolgeremo anche i double stop, assai importanti per seguire la scansione metrica e allenarsi a renderla vivace, mantenendo il caro metronomo come riferimento ma assolutamente evitando di suonare come robot, il peggio che potreste fare nel Funk (anzi, dovrete imparare ad essere un pochino “sporchi”, ma con gusto!).
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