Chiusa la bella parentesi sul Thrash Metal oggi ne apriamo un’altra altrettanto importante e focosa, ovvero quella dedicata ad alcuni dei più importanti riff chitarristici del Death Metal, sottogenere dell’Heavy nato negli anni ’80 e sviluppatosi soprattutto nella decade successiva grazie al contributo di band non solo dagli Stati Uniti, stavolta anche dalla cara vecchia Europa, in particolare dai Paesi più a nord e ancora più precisamente dalla Svezia, laddove è nato anche il cosidetto Gothenburg sound.
Iniziamo da…
Death – Symbolic
Il sesto album degli americani Death, tra gli assoluti iniziatori del genere musicale che trattiamo oggi e guidati dal ben noto Chuck Schuldiner, viene pubblicato nel 1995 ed è il primo sotto l’ala della Roadrunner Records.
Band tecnicamente più che preparata, in questo album decide di alzare un po’ di più l’asticella della composizione allungando la durata media dei brani.
Su questo riff Giuseppe usa una chitarra LTD M-1 Custom ’87 Rainbow Crackle, dal corpo in ontano, manico in acero e tastiera in ebano. Il suono proviene dall’unico pickup presente, ovvero un humbucker Seymour Duncan Distortion al ponte (che però è provvisto di push-pull per splittare le bobine).
Il circuito è passivo ma è dotato di un active boost per avere una spinta in più quando serve.
Opeth – Moonlapse Vertigo
Gli Opeth, provenienti da Stoccolma, sono una delle band più “trasversalmente” amate, visto il loro dare maggiore spazio alle melodie e alla vena progressive rock che li ha fatti amare anche dai non appassionati di Death.
Anche questo album del 1999, Still Life, la componente Death si fonde con quella Progressive; si tratta di un concept album come al solito molto intenso e pieno di momenti brutali ma anche estremamente intimi e melodici (come in “Benighted”).
Ma non temete, nel brano che suoniamo oggi c’è abbastanza distorsione per tutti!
Anche su questo riff Giuseppe suona la chitarra LTD M-1 Custom ’87 Rainbow Crackle.
At The Gates – Slaughter Of The Soul
La band svedese arriva al quarto album con quest’opera del 1995, un anno prima dello scioglimento che durerà fino al 2007.
Si tratta di un album della massima importanza nel Death Metal, che contiene alcuni dei riff e degli assoli più famosi, oggi affrontiamo proprio la title track!
Per questo riff Giuseppe imbraccia una LTD EC-1007 Evertune. Si tratta di una chitarra a 7 corde dotata dell’oramai ben noto ponte Evertune, con il suo sistema a tensione costante che permette di scegliere se lasciare effettuare i bending oppure no, bloccando così tutte le microvariazioni di intonazione/accordatura e consentendo di avere delle ritmiche estremamente precise.
Lo strumento è equipaggiato di un sistema di pickup attivi, i collaudati EMG 60-7H al manico e 81-7H al ponte.
Dark Tranquillity – The Gallery
Altro disco che fa da pilastro al genere (e più in particolare al suddetto stile di Gothenburg), The Gallery esce nel 1995. Siamo sempre in Svezia, si tratta del secondo album della band e del primo con Mikael Stanne alla voce oltre che alla chitarra ritmica.
Il noto sito di recensioni AllMusic descrive l’album come “un vero e proprio capolavoro che ha contribuito ad allargare ulteriormente i confini del Death Metal negli anni ’90“.
Giuseppe ha scelto di imbracciare la chitarra LTD EC-1000 Duncan Vintage Black, tutta in mogano e tastiera in ebano, che monta un classico set di pickup Seymour Duncan, ovvero ’59 al manico e JB al ponte.
Meshuggah – New Millenium Cyanide Christ
Quando si dice “ultimo ma certo non per ultimo“… la maestosa band dei Meshuggah sforna nel 1998 l’album Chaosphere, scritto quasi tutto durante il tour precedente, tanto che veniva eseguito in anteprima durante i concerti.
Nonostante questo i brani del disco sono tutto fuorché composizioni scritte di getto, dando vita a uno dei capolavori (forse il capolavoro?) di questa straordinaria band svedese.
Per i Meshuggah Giuseppe torna a mettere le mani sulla bella LTD EC-1007 Evertune.
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