Sicuramente per molti di voi non è nulla di nuovo e già saranno state pubblicate altre lezioni sull’argomento, ma per chi non avesse mai affrontato lo studio delle Scale Modali, potrebbe essere un’ottima occasione per iniziare, facendo pratica sulle basi che inserirò per l’improvvisazione.
Inoltre, questo incontro ci prepara ai prossimi laboratori sul funk e il rock, dove faremo ampio uso delle Scale Modali.
Tonalità e modalità
Innanzitutto cerchiamo di definire i modo semplice la differenza tra Tonalità e Modalità:
- la Tonalità è una forma musicale in cui si afferma “l’autorità” della Tonica (I°grado della scala) tramite l’attrazione generata della tensione della Dominante (V° grado della scala) verso il I°grado, quindi da questo il nome di Cadenza Perfetta V°- I°, cioè la tensione del V° grado che si risolve sul I°; esistono anche altri tipi di Cadenze (VI° – I° Cadenza plagale, II°-V°-I° Cadenza composta, etc… ), ma le tratteremo in un altro momento, per ora ci basta sapere che l’elemento della Cadenza è ciò che caratterizza il concetto di Tonalità, quindi del “movimento” verso il I° grado;
- la Modalità invece non ha ha questo aspetto di attrazione e movimento verso il I° grado, bensì potremo pensare ai Modi come a una sorta di “paesaggi” sonori, qualcosa che ha come caratteristica fondamentale il fatto di “descrivere” una sonorità o uno “stato d’animo”.
Quindi in sintesi potremo pensare alla Tonalità in termini di movimento e attrazione, mentre la Modalità come forma descrittiva dal punto di vista sonoro e emotivo.
Detto questo, anche se le Scale Modali derivate dalla Scala Maggiore Melodica, hanno in comune le stesse note e gli stessi accordi, si comporteranno in maniera molto diversa rispetto al concetto di Tonalità, e per prendere confidenza con queste sonorità ho realizzato delle semplici basi (composte da piccole progressioni armoniche che caratterizzano i vari Modi) dove poter sperimentare queste sonorità, aiutati anche dal pdf con le scale e i box da utilizzare.
Modi derivati dalla Scala Maggiore Melodica
Dal punto di vista strutturale i Modi derivati dalla Scala Maggiore Melodica sono sette, uno per ogni grado:
- MODO IONICO: costruito sul I° grado della Scala Maggiore Melodica, mantiene tutte le caratteristiche della Scala Maggiore melodica da cui deriva e ha come note caratteristiche il IV° grado (quarta giusta) e il VII° (settima maggiore);
- MODO DORICO: costruito sul II° grado della Scala Maggiore Melodica, è una scala minore che rispetto alla Scala Minore Naturale (relativa minore della Scala Maggiore Melodica) ha il VI° maggiore, questo conferisce una notevole apertura e una maggiore facilità di utilizzo nell’improvvisazione;
- MODO FRIGIO: costruito sul III° grado della Scala Maggiore Melodica, è una scala minore che rispetto alla Scala Minore Naturale, oltre al VI° grado minore , ha anche il II° grado minore, elemento che la caratterizza notevolmente, ma ne rende anche leggermente più difficile l’utilizzo fino a quando non si prende confidenza con la sua sonorità;
- MODO LIDIO: costruito sul IV° grado della Scala Maggiore Melodica, rispetto alla Scala Maggiore o al Modo IONICO, ha il IV° aumentato (da considerare armonicamente come 11#); ha una sonorità molto interessante, più aperta rispetto al Modo Ionico e con una maggiore facilità di utilizzo nell’improvvisazione;
- MODO MISOLIDIO: costruito sul V° grado della Scala Maggiore Melodica, rispetto alla Scala Maggiore o al Modo IONICO, ha il VII° minore (caratteristica del grado di Dominante da cui deriva); ha una sonorità molto moderna e intensa, più “aggressiva” rispetto al Modo Ionico o al Lidio e con una facilità di utilizzo nell’improvvisazione simile al Modo Dorico, ma in maggiore;
- MODO EOLIO: costruito sul VI° grado della Scala Maggiore Melodica, sarebbe la versione modale della Scala Minore Naturale, caratterizzato dal VI° grado minore;
- MODO LOCRIO: costruito sul VII° grado della Scala Maggiore Melodica, è una scala costruita sopra la triade diminuita, ha quindi il V° diminuito, ma non solo, anche il II° e VI° grado sono minori; solitamente viene utilizzato come Modo di passaggio per via della sonorità un po’ ostica generata da V°, II° e VI° grado, ma comunque anche in questo caso è possibile trovare una contestualizzazione che possa far emergere la sua sonorità;
Nello schema seguente un esempio dei Modi che potremo ottenere dalla Scala di C Maggiore Melodica:
Pensiamo ora in un’altra prospettiva, cioè costruendo tutti i Modi a partire dal C e individuare la Scala Maggiore Melodica (detta anche Scala Maggiore d’origine) da cui derivano:
Ovviamente il Modo porta con se, non solo le note, ma anche le armonizzazioni dei vari gradi della Scala Maggiore da cui deriva, quindi si possono creare delle progressioni di accordi che oltre all’accordo del Modo utilizzato, sfruttino anche gli altri accordi della Scala d’origine come nelle basi che seguono.
Queste basi sono tutti i Modi costruiti sulla nota A (A ionico, A dorico, A frigio etc…), quindi ci saranno sempre Scale d’origine diverse come nel pdf seguente, che mostra la scala d’origine e tutti i box a tre note per corda:
Queste Scale Modali potranno essere utilizzate sopra le basi realizzate per familiarizzare con la sonorità dei vari Modi.
La lezione interattiva su Discord!
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Il prossimo appuntamento sugli argomenti che abbiamo trattato in questo articolo è per Sabato 23 aprile alle ore 15.00, vi ricordo che i posti sono limitati!
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