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I principi del Blues, una doppia lezione di chitarra

Inauguriamo oggi una nuova rubrica a cura di Nazzareno Zacconi, musicista professionista che non solo ci regala questa utile lettura, ma vi aspetta anche sul nostro server Discord per una lezione interattiva!

Ciao a tutti gli amici di Musicoff!! in questi incontri che abbiamo ideato insieme allo staff di Redazione, ho pensato di realizzare delle situazioni “tipo” su diversi stili musicali, dove su una semplice base di basso e batteria possiamo costruire le varie parti di chitarra, sia ritmica che solista, in modo da ricreare una situazione lavorativa tipica dello studio o del live.

Ogni incontro tratterà argomenti e stili diversi con materiale didattico da utilizzare sia per le parti ritmiche che soliste e dei consigli sul suono e l’arrangiamento: potrete utilizzare la base per costruire le vostre versioni e poi pubblicarle sui vostri social e magari confrontarci all’interno di Discord per discutere dei vari aspetti tecnici e stilistici presenti nei vari appuntamenti didattici.

Iniziamo dal livello base, il Blues in A Major, parlando di come realizzare un accompagnamento semplice ed efficace, con solo su base pentatonica.

Struttura del Blues maggiore

La struttura tipica del Blues Maggiore è composta da 12 battute in cui si alternano gli accordi di settima di dominante costruiti su I, IV e V grado.
Il fatto che tutti gli accordi presenti siano di dominante è un aspetto che già di per se caratterizza l’aspetto armonico di questo stile, portandolo fuori dal contesto dell’armonia tradizionale e aprendo una serie molto interessante di possibilità a livello melodico e ritmico.

Il Blues su cui lavoreremo è in A (LA) e la struttura è la seguente:

| I° | I° | I° | I° | IV°| IV°| I° | I° | V°| IV°| I° | V°||

  • I° Grado = A7
  • IV° Grado = D7
  • V° Grado = E7

Quindi:

| A7 | A7 | A7 | A7 | D7 | D7 | A7 | A7 | E7 | D7 | A7 | E7 ||

Soluzioni armoniche

Nel prospetto che segue ho inserito diverse soluzioni di voicing per l’accompagnamento con accordi, questi voicing sono presi dalle posizioni del CAGED e sviluppano la progressione armonica su tutta la tastiera della chitarra.
Ovviamente non tutti hanno un suono ottimale o caratteristico, ma provandoli potremo trovare le soluzioni più congeniali e comunque fare anche un bell’esercizio sulle posizioni degli accordi di dominante. 
Questo ci tornerà molto utile per gli argomenti che tratteremo nei prossimi episodi (arpeggi, accordi di dominate con estensioni e alterati etc…).

Nell’esempio audio che sono riportati questi alcuni di questi voicing presi dal prospetto che avete visto. L’esecuzione può essere molto semplice con l’utilizzo della leva per vibrare l’accordo e creare una modulazione naturale, oppure con l’effetto tremolo (o anche un vibe) regolando la velocità in base i bpm del brano, arpeggiando l’accordo per creare un movimento più interessante all’interno dell’arrangiamento.

Nell’esempio audio (il player è in fondo all’articolo) ho anche inserito una chitarra ritmica molto semplice che accenta i tempi 2 e 4 con dei voicing leggermente più alti, per aprire leggermente l’armonia.

Ritmica: Riff

L’accompagnamento ritmico del blues è caratterizzato da “Riff” davvero tipici di questo stile che si muovono intorno a power chord arricchiti da sesta e settima, con piccole frasi sul passaggio da terza minore a terza maggior.
Questi elementi oltre ad essere presenti nei riff dell’accompagnamento, sono elementi importantissimi nello sviluppo melodico e nelle frasi più caratteristiche del blues, ma approfondiremo il carattere melodico nel prossimo incontro… per ora vedremo come utilizzare questi elementi nei Riff dell’accompagnamento ritmico.

Nell’esempio 1 abbiamo un Riff base costituito da un movimento tra quinta e sesta su ogni accordo, l’esecuzione a crome terzinate (shuffle) è caratterizzata da un andamento un po’ puntato per dare più groove alla linea ritmica:

Blues in A Major

L’Esempio 2 aggiunge la settima e mantiene le stesse caratteristiche esecutive:

Blues in A Major

Nell’esempio 3 viene inserita una piccola frase a fine battuta che muove da terza minore a terza maggiore. Da notare bene che in questi esempi e anche nei prossimi, spesso la seconda croma, non esegue il bicordo completo, ma si appoggia più sulla nota fondamentale al basso, soprattuto se si esegue tutto con un suono semidistorto e in palm muting.

Blues in A Major

Negli esempi 4, 5 e 6 vengono mescolati insieme gli elementi visti prima, ma per praticità sono stati trascritti solo i riff per singolo accordo e non tutta la stesura giro da 12 battute.

L’esempio 7 propone un riff con gli stessi elementi, ma in una differente posizione della tastiera.

Blues in A Major

Un consiglio molto utile per creare Riff interessante, è quello di spostare le frasi tra terza minore e terza maggiore sul secondo movimento della battuta, oppure di invertire la successione tra sesta e settima …. si possono creare molte soluzioni interessanti e originale semplicemente muovendo queste sezioni, o aggiungendo a fine battuta delle piccole frasi sulla pentatonica.

Improvvisazione 

Per quanto riguarda l’improvvisazione si potrebbe dire moltissimo e spendere fiumi d’inchiostro sull’origine e gli elementi antropologici del fraseggio blues, partendo dalle origini ai nostri giorni… ma ce lo possiamo risparmiare ben volentieri…

Per ora basterà capire una cosa davvero interessante che è il fatto che nonostante la progressione armonica sia costituita da tre accordi maggiori, è possibile utilizzare una scala fondamentalmente minore che è la Pentatonica minore costruita sul I° grado della progressione.

L’unica attenzione per caratterizzare questa scala è di eseguire un leggero bending sulla terza minore (nell’esempio della Pentatonica minore di A sarebbe la nota C) che non deve per forza arrivare alla terza maggiore, ma fermarsi a “metà” strada (un quarto di tono) quando si suona sul I° grado della progressione (in questo caso A7).

Altro elemento importante è la suddivisione in “zone” dove costruire delle frasi, quindi suddivideremo la struttura di dodici battute in tre zone da quattro battute l’una:

  1. A7 | A7 | A7 | A7 |
  2. D7 | D7 | A7 | A7 |
  3. E7 | D7 | A7 | E7 | 

Oltre alla Pentatonica minore, possiamo utilizzare anche la scala Pentatonica Blues, che non è altro che una pentatonica minore con in più la “Blue Note”(quinta bemolle).

Per ora potrebbe essere più un colore da dare all’improvvisazione, ma nella lezione prossima faremo un analisi più approfondita dell’utilizzo di questa sonorità.

Vibrato, bending e glissato

Un aspetto fondamentale, non solo nel Blues, della chitarra è l’utilizzo delle dinamiche e delle tecniche espressive.
Per quanto riguarda la dinamica dipende dal tocco della mano destra in modo da ottenere più o meno volume, per passare dal pianissimo al fortissimo (si consiglia lo studio delle scale a metronomo con varie dinamiche in modo da ottenere un buon controllo della ano destra), mentre per tecniche espressive si intende l’utilizzo di vibrato, bending e glissato.

Queste tecniche oltre ad abbellire l’esecuzione, caratterizzano enormemente il suono e stile di ciascun chitarrista, accrescendo l’espressività del solo eseguito.

Il vibrato può essere di tre tipi: verticale (tirando la corda verso l’alto o verso il basso, spesso alternando le due direzioni), orizzontale (muovendosi orizzontalmente in avanti e dietro all’interno del tasto) e circolare (combinando i due vibrati in un movimento rotatorio in senso orario o antiorario).
La modulazione che si esegue può variare in velocità e ampiezza del cambio dell’intonazione della nota, simulando il “vibrato” vocale dei cantanti e prolungando la durata del suono.

Nel caso del vibrato verticale l’intonazione può solo crescere, mentre nel vibrato orizzontale (di derivazione classica) l’intonazione sale e scende, ma ovviamente con minore escursione. Il consiglio è di provare molti tipi di vibrato, a diverse velocità e ampiezze per poter controllare al meglio questa tecnica e trovare il proprio modo di interpretare le note, soprattutto lunghe.
Lo stesso vale se si usa la leva del tremolo per ottenere lo stesso risultato.

Il bending è forse la tecnica più caratteristica della chitarra e consiste nel partire da una nota tirando la corda fino a raggiungere l’altezza di una nota successiva posta mezzo tono sopra, un tono, tono e mezzo e per i più audaci fino a due o due toni e mezzo.
È un tipo di tecnica che richiede molta attenzione e precisione (si consiglia l’uso di un accordatore per verificare l’esatta intonazione delle note “tirate”). Soprattutto ogni corda e ogni punto della tastiera si comporta in modo diverso, quindi è bene sperimentare su tutti i punti del manico quale ampiezza del movimento da fare per ottenere la giusta intonazione.

Può essere eseguito sia come “acciaccatura” che a “a tempo”, oppure nel caso dell’effetto release, si tira prima la corda e poi si torna all’intonazione di partenza “rilasciando” il bending. È inoltre bello combinare bending e vibrato per dare più enfasi alle note tirate e prolungare il suono.
Anche questa tecnica può essere eseguita con la leva del vibrato, e per alcuni tipi ponti, non solo salendo di intonazione , ma anche scendendo.

Il glissato alcuni lo chiamano anche slide (da non confondere con il bottleneck) e consiste nel partire da una nota “scivolando” poi verso un’altra nota, tenendo sempre la corda premuta. Anche in questo caso possiamo eseguire un glissato come “acciaccatura” o “a tempo”e farlo poi seguire da un vibrato.

Nelle immagini troverete le parti (spartito e tab) suonate nell’esempio, mentre gli audio sono tre, il primo completo con tutte le parti di chitarra (solo, ritmica etc…), il secondo senza il solo, e il terzo semplicemente con basso e batteria in modo da poter realizzare le vostre versioni a partire da zero, come se fossimo in studio.

La lezione interattiva su Discord

Come molti di voi ben sapranno da oramai diverso tempo è stato aperto il server Discord di Musicoff, un ulteriore mezzo per fare community sia scrivendo che chattando o addirittura videochattando in tempo reale.

All’interno del server trovate le cosiddette “classroom” in cui si possono svolgere delle vere e proprie lezioni su ogni tipo di strumento.
Sfruttando questo potente mezzo, quindi, vi aspetto giovedì 17 febbraio dalle 17.30 alle 19.00 per trattare gli argomenti di questa lezione, sarà un approfondimento in tempo reale durante il quale potremo anche suonare sulle basi che vi ho proposto e valutare insieme i risultati.

Purtroppo Discord non permette un numero illimitato di partecipanti (fino a 25 posti), quindi se raggiungiamo il limite massimo permesso dalla classroom e non riuscite ad entrare non vi preoccupate, questa è solo la prima lezione. Se ovviamente siete già chitarristi esperti e per voi questi argomenti non sono un mistero, magari stavolta lasciate il posto a chi è meno preparato di voi, nelle prossime lezioni saliremo di livello, prima intermedio e poi avanzato.

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