Infatti, dopo la sua pubblicazione avvenuta nel 1978, come singolo per anticipare l’uscita di Outlandos d’amour. Il brano iniziò a prendere piede circa un anno dopo la sua pubblicazione, e la mania esplose grazie a un disk jockey di Austin, che, appunto, iniziò a proporla nei suoi set.
La citazione insita nel titolo, oltre che nella storia narrata, è quella della piece teatrale Cyrano de Bergerac, nella quale è presente un personaggio con lo stesso nome: Roxanne. Nella trama di Sting, un uomo si innamora appunto di tale Roxanne, una prostituta che condivide la sua storia con quella narrata nel film Pretty Woman.
Andiamo alla nostra solita analisi:
0:01 – Dopo il charleston in levare, parte il celebre riff di accordi di Andy Summers, impossibile da non riconoscere.
0:05 – Qui c’è una dissonanza, in molti hanno tentato di spiegarla attribuendola e synth particolari, a chissà quale grande trovata geniale. Io voglio aggiungerne una, visto che per me è stata una rivelazione, anche se può apparire banale come verità, penso possa essere abbastanza realistica: si dice che durante la sessione di registrazione, Sting sia inciampato in un cavo o qualcosa del genere, andando a finire sulla tastiera di un pianoforte, dunque quella dissonanza potrebbe essere il frutto di un accordo casuale suonato da Sting che cadeva.
0:07 – Il riff prosegue, e con uno stop invita l’inizio del canto.
0:49 – La voce graffiante di Sting continua a dire a Roxanne che non deve più passeggiare per i marciapiedi d’ora in poi, e così inizia il ritornello.
1:32 – Inizia la seconda strofa, e prosegue una storia che certamente non è tutta rose e fiori.
2:10 – Stewart Copeland carica un nuovo ritornello, e così si va verso il finale con una bella scarica di cori e un ritmo di batteria sempre più incalzante.
Il riff di Roxanne è fatto di accordi presi in posizioni molto interessanti, per questo è quasi doveroso studiarlo, considerando il suo grande potenziale didattico.
Alla prossima!
Aggiungi Commento