I modi, croce e delizia dell’improvvisatore. In più tutti quei nomi strani, “misolidio“, miso che? Ok, imbracciamo la chitarra e cerchiamo di vedere un fraseggio per capirci qualcosa.
Nella scorsa puntata abbiamo iniziato a scoprire di più sul modo dorico, ma per non annoiarci troppo (si fa per dire…) su un unico modo, alterneremo tra quello e il misolidio nel corso dei prossimi appuntamenti video.
Misolidio, traduciamolo nella pratica in connotati musicali: Bebop e una delle relative scale più usate. Quelle rese famose da colossi come Charlie Parker e Dizzy Gillespie nella prima metà del secolo scorso e che tanti (tutti?) i chitarristi jazz, ma non solo, hanno ripreso proprio ricalcando note e fraseggi originariamente emessi da sassosofoni, trombe, flicorni e quant’altro.
Visto che a noi “ci piace o’ blues” come diceva il grande Pino Daniele, mischieremo l’armonizzazione della scala misolidia con pentatonica maggiore e minore e cercheremo di trarne un lick interessante. Poi, come al solito, starà a voi non solo impararlo, ma, invece che ripeterlo a pappagallo, sviluppare dei vostri personali fraseggi cercando di capire come funziona e su quali note potervi poggiare nel corso delle vostre improvvisazioni, che se fossero già scritte prima non si chiamerebbero così…
Come vedrete anche grazie alle tablature, si parte dall’arpeggio di Fa maggiore settima, il quarto grado di Do maggiore (ricordatevi che siamo in Sol misolidio).
Ok, idee confuse? Basta parole allora, date occhio e orecchio al video, non c’è miglior modo di capire le cose se non ascoltandole!
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