Bentrovati MusicOffili,con questo quarto appuntamento riguardante Steve Lukather, mi sono proposto di creare una sorta di percorso fatto di video e musica (soprattutto dei Toto suo gruppo storico), per vedere come si è evoluto nel tempo il suono e lo stile di questo grande chitarrista.
Negli articoli precedenti sono state affrontate la sua storia musicale, il suo suono e la sua strumentazione; tutti argomenti difficilissimi da affrontare quando ci si trova davanti ad un gigante dello strumento, per tecnica, gusto, suono, e scrittura dei brani
Propongo inizialmente il video della famosissima “Hold The Line“, track del primo disco dei Toto uscito il 15 ottobre del 1978; ovviamente non è per farvi sentire la canzone che tutti già conoscete, ma per evidenziare il suono che aveva Luke in quegli anni, dato principalmente dall’accoppiata Gibson Les Paul & Marshall.
Il secondo video è relativo ad un brano contenuto nel disco dei Toto, Turn Back, terzo album, pubblicato nel 1981, il brano è “English Eyes“, ma qui in versione Live nel 1990, in un concerto dove Lukather ha, a parere dello scrivente, uno dei più bei suoni di chitarra nella storia del Pop-Rock.
Steve oltre alla rinomata bravura, è anche uno dei chitarristi più “flashy” (come detto da lui stesso) che si possano ammirare sul palco; per flashy si intende un chitarrista a cui piace mettersi in mostra e spettacolarizzare anche i singoli movimenti mentre suona; anche questa è una dote ed un talento che non possiedono tutti.
Godetevi il solo di questo brano dove il nostro eroe ci regala grandi frasi e grandi spunti ancora attuali, uniti ad un suono mostruoso (chitarra Valley Arts e pedaliera Bob Bradshaw).
Il video che segue è del 1982, non ha bisogno di presentazioni, fa parte del quarto disco Toto IV; l’ho scelto non tanto per la difficoltà delle parti di chitarra, ma per la scrittura del brano e per i suoni. Ricordiamoci sempre in che anni eravamo, Steve e la sua band stavano al top per quanto riguarda la ricerca e l’utilizzo dei suoni nel mondo del Pop-Rock. Ecco a voi “Africa“:
Steve, nella sua enorme e variegata carriera, ci ha regalato anche dei dischi da solista, nel primo del 1989, che porta il suo nome, troviamo brani bellissimi con suoni molto californiani e con chitarre che fanno da padrone, bellissimo un duetto con Steve Stevens nella traccia “Fall Into Velvet”.
Il brano che propongo è uno dei più famosi dell’album, qui Luke imbraccia nuovamente un Les Paul. In tutto questo non dimentichiamoci che è anche un bravissimo cantante. Lo ripeterò all’infinito forse, ma ascoltate il solo, il suono, l’intenzione e il timing. Supremo:
Un giorno chiesero a Steve come fosse suonare ed andare in tourneè con Larry Carlton, la sua risposta fu che era la cosa più bella del mondo, “suono tutte le sere col chitarrista più bravo e prendo lezioni gratis“.
È evidente che tra Steve Lukather e Larry Carlton vi sia grande amicizia nata molti anni fa da quando erano entrambi endorsers per Valley Arts. ed è evidente la stima che Luke abbia per Carlton, un gigante mondiale della chitarra.
Insieme dal vivo sono esplosivi e la classe infinita di Larry Carlton si lega perfettamente con l’anima più rock di Lukather, ci hanno regalato concerti memorabili, da uno di questi propongo il prossimo video, che consiglio di vedere dall’inizio alla fine. Una vera e propria lezione di chitarra:
Nel 1995 esce uno dei dischi più belli dei Toto, qui forse Steve raggiunge l’apice di maturità per suono e scrittura dei brani, alla batteria troviamo Simon Phillips dopo la scomparsa di quel genio di Jeff Porcaro. Lukather canta (bene) tutti brani dell’album e si dimostra artista completo; i suoni della sua chitarra sono splendidi, propongo un brano poco chitarristico ma che rappresenta Steve in veste di cantante e di autore:
Tornando allo Steve chitarrista e ricordandomi del concerto di Parigi del 1990, devo assolutamente segnalare questa versione di “I’ll Be Over You”; il brano di per sé già bellissimo è arricchito dai cori di Jean Michel Byron (una delle più belle voci dei Toto) e da un assolo finale che parte al minuto 3:53. Qui Luke sfodera tutto il suo arsenale di classe, tecnica, gusto, musicalità e suono. Per me questo è uno degli assolo più belli in assoluto:
L’ultimo video che ho deciso di postare esula un po’ dal contesto, ma vogliatemelo passare. È un omaggio a Jeff e Mike Porcaro, due immensi musicisti che hanno suonato per anni insieme a Steve Lukather. Questo brano fu composto in onore e in memoria di Jeff Porcaro e fa parte di Kingdom of Desire.
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