Sicuramente meno famosi del reverendo James Brown, ma certamente non meno importanti e influenti quando si è trattato di spingere avanti una nuova frontiera musicale.
Nascono come band di sostegno a Fats Domino, per poi continuare come band indipendente: anche in questo caso il loro successo è stato abbastanza relegato alla nicchia, ma avevano tutte le carte in tavola per stare dall’altro lato della barricata.
Il brano che analizziamo, “Cissy Strut” oggi è del 1969, presente sull’album di esordio The Meters, che è praticamente un vulcano eruttante di groove allo stato puro. Guardiamolo più da vicino!
0:03 – Dopo un coretto a quattro voci, parte il riff principale di chitarra, sul quale è basato tutto il brano.
0:25 – Prima ed ultima variazione del riff, il resto del lavoro è svolto da una batteria a dir poco meravigliosa e da un lavoro di basso e organo fantastico, insomma, il groove di cui vi parlavo prima.
1:28 – Vi invito a far caso al comping di chitarra durante il solo di organo.
1:50 – Riprende il riff variato dopo il solo di organo.
2:12 – Di nuovo sul riff principale, non vi sono dubbi sul fatto che la struttura è quella giusta per organizzare una bella jam dal vivo.
Questa volta siamo stati rapidissimi, con un riff di chitarra parecchio famoso e che vi invito ad ascoltare da alcuni maestri della chitarra come John Mayer, John Scofield e Oz Noy.
Questo dovrebbe farvi capire quanto effettivamente “Cissy Strut” sia diventato uno standard per jam di tutti i tipi, dal blues alla fusion.
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