“Plug In Baby” dei Muse è stato pubblicato nel 2001, come singolo estratto dall’album Origin of Symmetry.
Questo brano è diventato uno dei simboli di riconoscimento della band britannica, ha scalato la classifica dei singoli in UK ed è stato sorpassato solo da un altro brano della band, “Time is running out”, il che è anche abbastanza ironico.
Il brano è impostato sulla tonalità di B minore, e di fatto il riff iniziale è in sostanza la sua scala minore armonica, suonata in uno stile che non nasconde affatto la sua ispirazione bachiana. A noi quel riff interessa, perché in fin dei conti è uno dei riff di chitarra migliori degli ultimi anni; degli ultimi anni a partire dagli anni 2000, ovviamente.
Ma buttiamoci in una velocissima analisi, come nostro solito. Dove dico rumore à la Matthew Bellamy… sono certo che capirete.
0.06 Parte il riff su citato, davvero di impatto, niente da dire.
0.13 Entrano basso e batteria, non fanno altro che accentuare il colpo.
0.31 Se guardate il video originale, noterete che la prima strofa inizia tra veloci inquadrature di donne (bioniche) bellissime. Probabilmente il contenuto del videoclip e il significato del testo, si collegano ad una dichiarazione dello stesso Bellamy su Rock Sound del 2001 in cui afferma, a proposito di Plug In Baby: “Again, that’s about the path evolution can take like ‘New Born’. There’s the good side and the bad side; abandoning all individuality, becoming a collective whole via cables, and genetically engineering bodies that can exist out in space, or the loss of individualism“. Parole abbastanza profonde, che forse parlano di una società in evoluzione, o forse de-evoluzione.
1.03 Parte il ritornello, muro di suono, goduria per le orecchie se vi piacciono le cose caciorone.
1.31 Quasi ovvia la ripresa del riff iniziale, utile a riportare il brano sulla seconda strofa.
2.19 Siamo al secondo ed ultimo ritornello del brano che, avviandosi verso la conclusione del brano, pian piano si mescola con il nostro caro riff, che dallo sfondo torna in primo piano e ci porta alla chiusura.
3.30 Rumore à la Matthew Bellamy.
Insomma penso sia evidente che la parte centrale di tutto il brano, in fin dei conti, è proprio il riff. Sono certo che vi divertirete parecchio a suonarlo.
Non dimenticate di accendere un bel fuzz potente!
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