Ho pensato che nello studio degli accordi e dell’armonia funzionale potesse essere d’aiuto dimostrare i vari processi che legano i voicing svolgendo un percorso logico, funzionale e musicale in maniera pratica.
Pertanto ho realizzato una serie di video (venti in totale… per ora!) corredati da relativa trascrizione e breve spiegazione, in cui ci divertiremo suonando accordi con estensioni o voicing non troppo banali o di estrema difficoltà e utilizzo.
Le progressioni prese in esame sono le più tipiche che possiamo trovare negli standard jazz o anche nei brani di tradizione pop più moderni quindi II-V-I maggiori e minori con varie sostituzioni, interscambi modali, chord melody e anche un tocco di blues!
Resto a disposizione sul forum per eventuali chiarimenti o approfondimenti e spero che ciò possa essere d’aiuto e d’ispirazione per la vostra vita musicale.
Per le prime dieci progressioni, la sequenza di accordi è la seguente:
| Cmaj7 – Am7 | Dm7 – G7 | Cmaj7 |
| E7 – Am7 | Dm7 – ???* | Cmaj7 |
* qui viene inserito un accordo “a sorpresa”!
Iniziamo con una tipica progressione, I-VI-II-V in tonalità di C maggiore. Solitamente l’accordo di G7 viene alterato e inteso quindi come G7alt (G, B, F e almeno una fra le seguenti alterazioni: b5, #5, b9, #9. La quinta giusta viene omessa in questi casi). Questo accordo risolve su Cmaj7, che placa la tensione del suo dominante alterato (G7alt).
Segue quindi un’altra tipica cadenza ma stavolta in tonalità minore, E7-Am7. Il E7 è inteso come dominante secondaria preso in prestito dalla scala minore armonica di A e quindi può avere come estensioni b9 e b13 per rinforzare il suo senso di tensione.
La risoluzione, l’accordo di Am, è il VI in tonalità di C maggiore cosicché siamo tornati nella tonalità precedente per affrontare l’ultima prova: VI-II-?-I dove “?” è un accordo a sorpresa.
Spesso viene usato il V7alt ma in questo caso ho preferito usare un interscambio modale tra la tonalità di C maggiore e la sua tonalità parallela minore, C minore (in alcuni casi funziona anche la minore melodica).
Quindi questo accordo a sorpresa può essere Fm6, Dm7b5, Abmaj7 o un altro voicing derivato dalla scala minore naturale di C. Proviamoli!
I-VI-II-V è una progressione denominata “rhythm change” perché uno dei primi e più famosi esempi di questa progressione si trova nel brano “I’ve Got Rhythm“, composto da George Gershwin nel 1930.
In questo primo video si parte con un chord melody su Cmaj7, in seguito il Am diventa una dominante secondaria (A7b9) che risolve su Dm e infine il G7, sostituito con Bb13/D e poi Fm, risolve su Cmaj7.
Entrambi gli accordi usati su G7alt sono derivati dalla tonalità parallela di C minore per interscambio modale.
Dopo, la tensione del E7 viene rappresentata da un rivolto di E7b9 con il B al basso e la #9 al canto.
Questa piccola frase melodica al canto continua nella misura successiva su Dm (che diventa Dm9) e infine troviamo come accordo a sorpresa un Dbmaj7/Ab che è anche chiamato accordo napoletano o cadenza napoletana, ovvero una triade maggiore costruita sul IIb.
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