Ciao a tutti e benvenuti in questa seconda parte di miei articoli questa volta dedicata alla tecnica, partiamo dalla plettrata alternata nostra alleata in tantissimi assoli e guida assoluta nella tecnica chitarristica; per prima cosa consiglio sempre di ascoltare i nostri chitarristi preferiti e scoprire cosa ci piace del loro stile e poi capire perché ci piace il loro stile, questo primo passo è assolutamente necessario per avere la consapevolezza di quello che vogliamo ottenere dai nostri studi.
Parlando di plettrata alternata facciamo un elenco di quegli elementi che la caratterizzano e soprattutto ce ne fanno innamorare a tal punto da studiare per anni e anni tantissimi esercizi.
- Chiarezza delle note
- Scansione metronomica delle note
- Aggressività nel suono
Il tutto racchiuso da un’unica parola: intelligibilità del suono.
Ecco perché ci piace la plettrata di Paul Gilbert o di John Petrucci, perché è chiara e pulita nella scansione delle note, c’è una perfetta coordinazione tra la mano destra che plettra e la mano sinistra che suona le note, per cui ogni nota è perfettamente a tempo, la sua aggressività nel suono accentuata da sequenze scalari che partono dal E basso al E cantino; per cui una plettrata alternata, per essere efficace, deve avere determinate caratteristiche che la rendono unica e piacevole da ascoltare.
Partiamo con ordine cercando di sviluppare questi elementi nel nostro modo di suonare e rendendo la nostra plettrata alternata precisa.
Ottenere una chiarezza delle note è ciò che trasforma il nostro fraseggio in un fraseggio che il pubblico può apprezzare e come primo passo forse è il più importante. È sempre meglio suonare una frase lenta ma fatta bene piuttosto che una di corsa ma confusa, ma ancora meglio è suonare una frase veloce e chiara!
Possiamo raggiungere questo primo obiettivo partendo da velocità molto basse e creando una sicurezza nel movimento della mano destra; con sicurezza intendo un movimento continuo di plettrata alternata (giù e su) dove non perdiamo il tempo e proseguiamo a plettrare in modo continuo. Partiamo da un semplicissimo esempio di corde a vuoto dove cerchiamo di ascoltare il nostro plettro sbattere sulle corde e quindi scandire il tempo di pari passo con il metronomo.
Ora scegliamo una corda, per esempio G, ed inseriamo dei fraseggi durante il nostro continuo plettrare senza perdere il tempo; alterniamo l’inserimento di fraseggi a corda a vuoto e notiamo la differenza di concentrazione e attenzione nel momento in cui anche la sinistra entra a far parte dell’esercizio, possiamo farlo su tutte le corde.
Tramite questo esercizio abbiamo introdotto un elemento in più che va a coprire il fattore “scansione metronomica delle note” che ci darà la precisione nella nostra plettrata, infatti è assolutamente necessario andare a tempo ed essere puliti nel fraseggio, ma tutto questo spesso non basta per colpire il nostro ego di chitarrista, infatti ci piace far sentire quel suono grosso e staccato sulle corde basse e che si trasforma in un ticchettio quasi sulle corde alte e che a velocità superiori a 160bpm ci fa sentire che andiamo veloci con la chitarra.
Per cominciare possiamo suddividere i fraseggi a coppie di corde e lavorare su queste per poi unire il tutto solo dopo essere sicuri che funziona tutto. Possiamo vedere un fraseggio ripetuto ad ottave.
Questi esempi possono rappresentare l’inizio di un percorso didattico che ci porterà via molto tempo, fatica ma che ci regalerà tanta soddisfazione nel momento in cui dal nostro ampli sentiremo un sono che ci soddisfa (come succede a me in questo ultimo esempio) o che si avvina al nostro Guitar Hero!
Grazie a tutti e alla prossima!Francesco Fareri
Fondatore, coordinatore e docente presso “Total Shred Guitar” corsi di Chitarra e Tecnica a Romawww.francescofareri.com
www.totalshredguitar.com
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