Kid Charlemagne è un singolo estratto dal disco The Royal Scam degli Steely Dan; l’album, pubblicato nel 1976, contiene tracce di altissimo livello tra cui questa Kid Charlemagne per la quale Larry Carlton registrò un assolo davvero molto interessante sotto il punto di vista armonico, in una sintesi di fraseggi jazz e blues. La storia di questo assolo è diventata una sorta di leggenda da studio di registrazione.
Gli Steely Dan, la cui colonna portante è sempre stata fondata sul binomio Donald Fagen, tastierista e cantante, e Walter Becker, chitarrista, si sono resi famosi per essere davvero molto esigenti con i musicisti con i quali hanno collaborato in studio e dal vivo. Infatti, leggenda narra che siano state fatte moltissime take dello stesso assolo, ottenendo da subito una prima parte di gradimento per Fagen e Becker, che però costrinsero Carlton a prove di ore ed ore prima di ottenere la versione definitiva della seconda metà dell’assolo.
In ogni caso la fatica di Mr.335 ha avuto risultati eccellenti, portandoci oggi a poter commentare ed analizzare un assolo estremamente ricco di spunti armonici, oltre che detentore di un’estetica non trascurabile.
Partiamo subito con l’analisi tenendo in considerazione il Lick A. Questa frase esordisce con parte dell’arpeggio di Dm7, alterando poi con un arpeggio diminuito per far giungere la frase sul B7, portando a riposare quel F# come nona sull’accordo di Em7.
Il Lick B di muove sugli arpeggi degli arpeggi relativi, partendo quindi da una partizione dell’arpeggio di Em7, proseguendo poi su quello di D7, per poi concludere con una parte della pentatonica di Em, il tutto condito e collegato da una manciata di cromatismi.
Il Lick C è una soluzione molto interessante per improvvisare su un accordo di dominante in generale. In questo caso parliamo dell’accordo di Bb13, sul quale Carlton sfrutta le note dell’arpeggio di C7, che di fatto consente di suonare la 9a, ovvero C, la 13a, quindi G, e la root, quindi Bb, ovviamente sempre con la presenza di qualche cromatismo.
Il Lick D, è una dimostrazione di quanto una pentatonica possa suonare in maniera molto interessante e complessa con il solo ausilio di qualche cromatismo. Infatti questo lick riporta l’utilizzo della pentatonica di Em sull’accordo di Em7, eccezion fatta per la parte finale della frase che sfrutta parte della pentatonica di Cm sul passaggio B7 che va a C7.
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