Per chi si fosse perso gli articoli precedenti (che invito ad andare a riprendere), il filo conduttore di questi articoli sta nel “rubare” piccole idee dalla musica che ci circonda per isolarle, contestualizzarle, espanderle e farle entrare il più possibile nel nostro playing e linguaggio.
In questo processo creativo, riprenderemo comunque concetti teorico-pratici per permetterci di implementare la tecnica di entrambe le mani.
Le triadi in un assolo dei Deep Purple
Il primo brano che esaminiamo è dei mitici Deep Purple e si intitola “Burn“.
Nel celeberrimo assolo dal minuto 2:94 al minuto 3:15, Blackmore utilizza in modo molto interessante le triadi melodiche.
Ecco di seguito la trascrizione dell’estratto:
Qualcuno potrebbe avanzare, a ragione, l’obiezione che non è stato l’unico a farlo. Infatti anche altri si sono adoperati a speziare i loro assoli in questo modo.
Primi tra tutti, ed esempio, gli Eagles nella famosissima coda dell’indimenticabile Hotel California (da minuto 5:38 a minuto 6:30 del link che trovi di seguito), dove la melodia e la tecnica esecutiva ricorda moltissimo il brano dei Deep Purple.
Che cos’è una triade?
Prima di proseguire, un piccolo cenno teorico di cos’è un triade.
Triade si definisce una sovrapposizione (se triade armonica) o l’esecuzione (se triade melodica) di 3 suoni distanti tra loro un intervallo di terza, ad esempio Do, Mi ,Sol (do-mi è un intervallo di terza, mi-sol altro intervallo di terza) oppure Re Fa La, Mi Sol Si ecc.
Se ti stai chiedendo se stiamo parlando di accordi, si il materiale è quello, se pensato in modo armonico. Mentre all’interno dei soli di Burn o Hotel California le note sono eseguite una dopo l’altra, senza sovrapporsi e dando precedenza all’aspetto melodico.
Ora guardando la trascrizione di Burn vedrai che sopra ad ogni battuta ti ho segnato gli accordi eseguiti in questa parte di brano. Analizzando, poi, l’assolo di chitarra noterai che per ogni battuta Blackmore esegue melodicamente proprio le 3 note appartenenti all’accordo, in posizioni e diteggiature diverse ma ogni volta non aggiunge altre note se non le 3 della triade.
Questa modalità è sicuramente la più classica nonché funzionale perché enfatizza perfettamente il colore e il carattere dell’accordo. Proprio per questo motivo ti dicevo precedentemente che moltissimi altri artisti e gruppi hanno adottato questa scelta nell’uso delle triadi soprattutto in ambito classico, prima, e successivamente in generi come il pop, il rock e il metal in epoche più moderne.
Mi sono chiesto spesso come andare un po’ oltre nell’uso di questo materiale. Come usare melodicamente le triadi senza, per forza, legarle all’accordo suonato dagli altri strumenti? Come ottenere una sonorità differente? Come sperimentarle su tutto il manico?
Molte idee ho sviluppato nel corso degli anni, mie e non, eccomi oggi a proportene una: se pensassi le triadi slegate dall’accordo in senso stretto ma legate alla tonalità generale del brano?
Armonizzando una scala maggiore appartenente ad una tonalità, vedrai che puoi armonizzare fino a 7 triadi. Se prendiamo, ad esempio, la tonalità e la scala di DO, armonizzandola otterremo le seguenti triadi:
- C (do, mi, sol)
- Dm (re, fa, la)
- Em (mi, sol, si)
- F (fa, la, do)
- G (sol, si, re)
- Am (la, do, mi)
- Bdim (si, re, fa)
Teoricamente posso usare tutte queste triadi come e quando voglio se il brano è in Do maggiore perché composte dalle note di questa tonalità. Certo alcune funzioneranno di più altre meno, ma siamo qui per cercare di ottenere qualcosa di diverso rispetto a prima.
Proviamo ora ad applicare tutto questo discorso sui box della scala (e di conseguenza tonalità) maggiore di Do. Ti lascio di seguito i diagrammi con i 7 box a 3 note per corda partendo dal primo completamente diteggiabile che incontriamo a inizio manico.
Ora provo a riproporti la stessa immagine ma attenzione ai colori con i quali ti ho colorato le note dei vari box. Delle note grigie non tenerne conto per ora. Non sono note sbagliate, anzi!! Ma per vedere e capire meglio quanto voglio spiegarti, per ora, non curartene.
Le altre note, invece, a gruppi di 3 sono suddivisi in diversi colori. Se per ogni colore analizzi le note dalla più grave alla più acuta ritroverai, in ordine sparso, le triadi che qualche riga sopra ti elencavo come appartenenti alla scala di Do o alla sua relativa minore LAm.
Se ora proviamo ad eseguire queste triadi in “stile Burn” su una backing track in La minore noterai che loro sound cambierà notevolmente dal nostro punto di partenza, strizzando, però, fortemente l’occhio al solo dei Deep Purple.
Di seguito provo a farti un esempio suonato, partendo dalle prime tre corde e discendendo verso quelle più gravi in andata, eseguirò le triadi partendo dalla nota più acuta alla più grave.
Per il ritorno, al contrario, dal set di corde più grave risalirò fino al set più acuto, suonando le triadi dalla fondamentale a salire.
Avrai notato che a differenza di Burn l’andamento sul manico da me proposto non è più orizzontale ma bensì verticale all’interno dello stesso box. Questo per darti una chiave di lettura diversa dall’originale ma la stessa cosa può essere applicata in modo orizzontale come espresso nella prossima slide.
Ti faccio ascoltare un estratto di questa ultima slide partendo dal set di 3 corde più acuto (1°, 2°, 3° corda) andata e ritorno.
Come sempre concludo questa pillola mettendoti in pratica quanto analizzato in una breve e semplice improvvisazione. Cercherò di enfatizzare ed ostinare questi fraseggi basati sulle triadi, per farti sentire come la mia sensibilità e musicalità hanno trasformato questo esercizio in frasi e lick, spero, più interessanti.
Sarei curioso di sentire come la tua sensibilità e musicalità rielaborerà quanto visto oggi!
Non mi resta che salutarti, invitandoti a mettere in pratica questi consigli e, perché no, dandomi un feedback, se ti sono stati utili o meno, qui di seguito o venendomi a trovare sui miei canali social.
Buono studio e buona Musica!
Un ringraziamento particolare a Miky Bianco e Tony De Gruttola direttori dell’Accademia Lizard Torino e produttori dei metodi didattici da cui sono tratte le basi musicali su cui hai sentito i miei esempi.
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