Scelta la nostra pedaliera, cominciamo a disporre i pedali, con particolare accortezza alle entrate e uscite del nostro segnale audio e relativi cavetti (nonché quelli per le alimentazioni).
La prima cosa da osservare è l’entrata principale, ovvero il primo pedale nel quale il nostro segnale entrerà, ed esistono in questo caso tre soluzioni:
- Entri in un pedale
- Entri in un looper-switcher
- Entri in una scatola di derivazione
Per la scatola di derivazione, le differenze non sono così sostanziali quanto possa sembrare, in primis perchè la scatola di derivazione è un componente passivo che non necessita di circuiti da alimentare, ergo si tratta semplicemente di collegamenti jack-jack, il suono rimane quasi inalterato.
Successivamente all’eventuale scatola di derivazione, si entra in un pedale o in una looper switcher, nel caso del pedale possiamo trovarci davanti a due casi:
- Pedale Bufferizzato
- Pedale True Bypass
Molti preferiscono la tecnologia del True Bypass, perchè isola del tutto il percorso del segnale del nostro strumento a pedali inattivi, ma in molti casi anche i buffer montati su molti pedali, anche non di fascia altissima, sono molto buoni.
Per gli addetti ai lavori la questione inerente al quale tecnologia utilizzare è molto combattuta, soprattutto se contro il True Bypass si schiera un nome di non poca importanza come quello di Pete Cornish, ma andiamo a capire il motivo del suo “astio”.
Possiamo dire che, in un sistema con molti pedali o in una pedaliera, spesso ci sono molti metri di cavo in gioco, tutto questo metraggio degrada inesorabilmente il segnale del nostro strumento.
Aggiungendo poi che sulle chitarre vintage (quelle vere vintage, non reissue) abbiamo poco output e alta impedenza, non è proprio la migliore delle combo possibili…
Se il True Bypass previene il degrado quando i pedali sono spenti, non facendo passare il segnale all’interno della loro circuitazione, è pur vero che qualcosa comunque si perde in una lunga catena di pedali, anche solo in volume.
Si cerca quindi di provare a sopperire a questa diminuzione di livello aumentando il guadagno e il volume dei pedali o dell’amplificatore, questa pratica può però portare un innalzamento anche del rumore di fondo.
La soluzione proposta da Cornish è quella di inserire un buffer, per i non avvezzi alla terminologia parliamo di un sistema che fa in modo di abbassare l’impedenza del segnale del nostro strumento, rendendolo “vincente” a ciò che incontra lungo il suo percorso a fargli da ostacolo (il che spesso provoca un taglio sulle frequenze alte del segnale).
Molti produttori, anche italiani, hanno nel loro catalogo apposite “scatolette” da inserire a inizio catena e fungere appunto da buffer su tutta la catena del segnale, permettendo anche l’uso di cavi piuttosto lunghi. Attenzione solo a qualche eccezione come alcuni fuzz al germanio in stile vintage che potrebbero non andare troppo d’accordo con un segnale a bassa impendenza inviato dal buffer in questione (chiedete al costruttore).
Quella del buffer è una soluzione sicuramente molto professionale (bene se già nei pedali o nel caso di uno solo a inizio catena non esageratamente costosa, mentre il sistema di Cornish, che studia buffer appositi su ogni pedale, ha un ben diverso costo di realizzazione e progettazione); la soluzione True Bypass non è una soluzione “al risparmio”, è un modo semplice e diretto per cercare di limitare all’origine qualsivoglia problema di degrado quando i pedali non sono attivi (ovviamente quando sono attivi il segnale passa all’interno del loro circuito).
Alcuni dei pedali presi da me in esame sono l’LAA Custom Phil X, che presenta un buffer di alta qualità al suo interno, mentre abbiamo il Masotti OD Box e il Wampler Talent Booster sono pedali True Bypass.
Filosofie diverse, ma ottima qualità sonora in ogni caso.
La differenza se presi in singolo è dipeso molto dallo strumento di partenza, con una Stratocaster con elettronica vintage, il buffer permette di avere una serie di piccoli vantaggi in meriti di segnale, ma può anche capitare che vadano in conflitto con altri pedali e che possano addirittura dare alte sin troppo presenti; invece con il True Bypass si avverte solo una piccola perdita di volume da compensare con il volume dell’amplificatore.
Avendo quindi controllato i nostri pedali e visto la catena migliore possibile per le nostre esigenze, tratteremo un altro argomento che può causare ben più di un grattacapo, l’alimentazione.
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