Arriviamo alla fine del nostro progetto DIY e testiamo alcuni dei suoni ottenibili dalla pedaliera che abbiamo deciso di assemblare.
Abbiamo visto che tipologia di pedaliera scegliere, quali sono le migliori combinazioni possibili per le nostre esigenze e inserito i nostri pedali preferiti in pedaliera, il tutto cablato e alimentato a dovere.
Ora è giunta la prova finale per vedere come si deve comportare una pedaliera finita e pronta all’uso. La catena che ho scelto per la mia prova è la seguente:
Fender Lonestar Stratocaster con Pickup Bertozzi > Cavo Linfaudio Platinum Way > Pedaliera (foto) > Supro 1965T > Torpedo Captor 8 > Arturia Audiofuse
Primo suono – Clean
Il clean con un pelo di riverbero è il sound iniziale per chiunque, in questo caso lo otteniamo attraverso un Line6 M5, macchina estremamente economica e con la pecca di mangiare un po’ di segnale se non utilizzata in modalità True Bypass.
Secondo Suono – Light Crunch
Questa volta alziamo il volume di entrambi i potenziometri della testata e diamo un ulteriore piccola spinta attraverso un Ibanez Tube Screamer, un pedale che ha fatto la storia di tutti i suoni overdrive, coadiuvato anche questa volta dal riverbero dell’M5.
Terzo Suono – Overdrive
In questo caso utilizziamo una particolarità di un pedale overdrive, ovvero l’Laa Custom Phil X. La scelta è per via del suo trasformatore audio che dona spessore al nostro suono e permette di avere un’ottima riserva di volume; ho utilizzato anche il Masotti OD Box per aggiungere gain e punch al risultato finale.
Quarto Suono – Lead
Il suono lead è il passo in avanti,in termini di gain, rispetto al crunch: questo sound si ottiene boostando un canale distorto di un amplificatore già in saturazione, o, se volete proprio esagerare, utilizzando un distorsore con un settaggio “a manetta”.
Quinto Suono – Assolo con delay
Non è rock senza l’assolo, il classico sound utilizzato è la combinazione di overdrive (o canale distorto) con un distorsore (non sempre) e un booster alla fine della catena (o anche un equalizzatore o in casi rarissimi addirittura un compressore), che vengono conditi dal suono del delay per avere molta più tridimensionalità e impatto sonoro.
Abbiamo ottenuto il nostro sound solistico utilizzando il Masotti, l’Laa custom e il Wampler per quanto riguarda la nostra preamplificazione, ma aggiungeremo un ulteriore colore utilizzando il preamplificatore del Korg SDD 3000 in modalità “Tape”.
Questi sono solo i quattro suoni principali utilizzati abitualmente da un rocker, in base alle esigenze e alle necessità si ottengono determinati risultati, ma le logiche progettuali rimangono inalterate, dato che in questa rubrica abbiamo visto come posizionare al meglio i pedali, gestire il routing e, non meno importante, come risolvere eventuali problemi di ronzio.
Ora non resta che suonare…. e tanto!
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