Prima di dare corrente, è bene innanzitutto rivedere che tutto sia cablato correttamente, soprattutto le alimentazioni (non sareste i primi a invertire due cavi con voltaggi diversi per sbaglio o addirittura qualche IN/OUT di segnale).
Accendiamo quindi il tutto e verifichiamo che i nostri led luminosi siano tutti attivi. Prima cosa da verificare a orecchio: che al nostro amplificatore non arrivi nessun ronzio, altrimenti mettiamoci subito alla ricerca del problema, che potrebbe essere di cablaggio e/o di qualità dei cavi stessi (non per niente abbiamo usato cavi di qualità come i Klotz) o di qualche brutto scherzo dell’impianto elettrico casalingo, senza contare eventuali ciabatte elettriche (leggi: evitare robetta da 4 soldi…).
Se tutto è ok, passiamo in rassegna i pedali uno ad uno, ascoltando se l’attivazione funziona in modo sonicamente pulito e se, ovvio, ogni effetto suona come dovrebbe.
Dopodiché iniziamo a sbizzarrirci con i nostri effetti, sperando che le vostre scelte artistiche di abbinamento e sequenza dei pedali siano state ben progettate con varie prove prima del cablaggio della pedaliera come era stato caldamente consigliato, per non ritrovarsi dopo a rifare una, due o decine di volte spostamenti e rischiare così di compromettere il lavoro funzionalmente ed esteticamente ordinato che abbiamo raggiunto.
Ascoltiamo ora il risultato della pedaliera che ho assemblato in questi video con pedali Mooer e Strymon, forniti gentilmente da Backline, controllati dalla pedaliera di controllo Costalab Labyrinth.
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