Il post è già stato eliminato dalla pagina facebook di Cruz, ma a quanto riportano alcune testate americane a partire da Gearnews, il “buon” John ha perso la lucidità condividendo un’immagine altamente offensiva e violenta riguardo alle proteste scaturite dalla vicenda dell’assassinio di George Floyd.
La vicenda è così grave da aver fatto prendere una decisione immediata e senza precedenti ai vertici di Fender, cioé il licenziamento in tronco di quello che probabilmente è il loro più famoso liutaio di sempre per quanto riguarda il reparto Custom Shop.
Qualcuno si deve essere davvero infuriato ai “piani alti”, poiché il nome del liutaio è stato subito cancellato anche dalla pagina “Meet the Builders” sul sito ufficiale del marchio.
Una testimonianza riguardo al post incriminato la porta il bassista Gregor Fris, secondo cui John Cruz avrebbe postato un’immagine “altamente sgradevole” in connessione con le proteste del movimento Black Lives Matter.
Uno screenshot del post è stato in realtà postato sul forum del sito inglese Fretboard, ma non intendiamo riproporvelo qui, ci limitiamo a confermare che l’immagine e l’humor ad essa connesso sono non solo “altamente sgradevoli”, ma letteralmente disgustosi.
Sempre Fris aggiunge alcuni giorni dopo:
“Fender mi ha chiamato oggi e abbiamo avuto una conversazione molto amichevole e costruttiva su questo incidente. A questo punto, John non lavora più alla Fender. L’intero team esecutivo è ora seduto a discutere su come riorganizzare le cose all’interno del proprio team. Sono onestamente impressionato dai pensieri e dalle storie che sono state condivise con me oggi. Per quanto orribile sia questa situazione, c’è già molto di buono che ne viene fuori. Auguro a John tutto il meglio, mi dispiace davvero che tutta questa storia abbia portato al suo licenziamento. Non l’ho mai voluto, ma complimenti a Fender per aver preso posizione. Forse è il momento giusto per prendere delle decisioni difficili.“
Una brutta notizia per il mondo della liuteria e degli appassionati di Fender Custom Shop ma, del resto, è comprensibile che un marchio così importante voglia distanziarsi nettamente da un comportamento così negativo e irresponsabile.
Sicuramente non mancheranno bravi liutai in Fender nel futuro, ci auguriamo comunque che John Cruz possa tornare a lavorare in altre vesti, con una maggiore consapevolezza che la cosiddetta “libertà di espressione” è anche una responsabilità e bisogna accettarne le conseguenze.
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