Chi segue le nostre pagine oramai dovrebbe conoscere bene la Black Kat Devices, azienda produttrice di effetti per chitarra e basso nata in anni recenti e che ha subito dimostrato una forte inventiva, nelle circuitazioni, nell’estetica e nei processi produttivi, a partire dalla stampa in 3D dei box dei pedali (nonché delle manopole e altri particolari personalizzabili quasi al 100%).
Recentemente abbiamo anche messo sotto torchio uno dei loro pedali overdrive, il Fox Drive, con un articolato video test.
Oggi parliamo di uno degli ultimi nati – che sarà a breve in commercio – il Gorilla Compressor, apparentemente l’ennesimo compressore per chitarra ( o basso) ma stavolta il buon Francesco Cremonese, owner e progettista di Black Kat, ha voluto sfruttare un’idea diversa…
Compressori, non tutti sono uguali…
Il Gorilla Compressor è un pedale leggermente diverso rispetto agli altri compressori sul mercato.
La gran parte di essi utilizza la funzione di feedback (cioè prelevare il segnale di uscita e riportarlo all’ingresso) per effettuare la compressione, cosa che difficilmente permette di controllare il tempo di intervento di essa: questo perché, durante un picco improvviso di segnale e un tempo di intervento molto lungo (parliamo sempre di decine di ms), il suono si comprimerebbe in maniera innaturale e tornerebbe a sentirsi lentamente.
L’approccio del Gorilla Compressor è diverso: il cuore del circuito proviene da un operazionale a tranconduttanza (un op amp pilotato in corrente, rispetto ai “classici” pilotati in tensione) che viene gestito da una parte di circuito che utilizza il segnale di ingresso per generare una corrente.
Quindi, più il segnale d’ingresso sarà alto, più corrente andrà all’operazionale e più il segnale sarà compresso.
Esso viene poi aggiunto al segnale non compresso tramite il potenziometro blend. Durante la compressione il segnale “perde” inevitabilmente un po’ di brillantezza e per ovviare questa problematica è stato aggiunto un piccolo booster sulle medio/alte frequenze (3.5KHz).
La soglia di intervento può essere impostata tramite il suo relativo potenziometro, così come il tempo di intervento (Attack).
Dopo il potenziometro del volume, il segnale viene prelevato da un operazionale che gestisce i 10 led del VU Meter, che si illuminano in modo crescente, in base a quanto è alto il segnale, il che rende tutto molto affascinante soprattutto se il pedale viene stampato con colori semitrasparenti, come si vede bene in questo video.
Il pedale sarà presto messo a disposizione sul sito ufficiale di Black Kat Devices.
Vi ricordiamo inoltre che Black Kat sarà presente alla prossima edizione del Guitar Show di Padova, per provare di persona tutti i pedali in catalogo e le novità.
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