Sono passati oramai quasi 4 anni dalla scomparsa di uno dei chitarristi ritmici più famosi di sempre, Malcolm Young, nonché co-fondatore con il fratello Angus di una delle band che ha inciso il suo nome nella storia della musica, gli AC/DC.
Malcolm non era solo una “chitarra ritmica”. Prima di tutto, è stato uno dei migliori ritmici di sempre, ma oltre a questo ricordiamo che molti dei riff che hanno reso famosa la band australiana sono stati farina del suo sacco, come quello di “Back in Black” ad esempio.
Si trattava di un musicista con le idee molto chiare e che aveva piena consapevolezza delle proprie scelte, una delle quali è ben dimostrata dalla sua famosa chitarra, quella che sin dall’inizio ha imbracciato sul palco.
Usava una Gretsch Jet Firebird del 1963, soprannominata “The Beast“, alla quale aveva rimosso sia il pickup al manico che quello centrale. Anche il battipenna nero venne eliminato, nonché la finitura superficiale, lasciando il body natural a vista.
Per aumentare l’impatto dei suoi accompagnamenti, inoltre, Malcolm usava corde di scalatura spessa, 012-053, e anche un plettro heavy di spessore 1.21 millimetri.
Tranne che in occasioni particolari come in alcuni videoclip in cui imbraccia una Gretsch White Falcon (proprio quello di Back in Black ad esempio), non ha mai utilizzato nessun altro strumento.
La G6131-MY Malcolm Young Signature Jet
Gretsch rende quindi ancora oggi omaggio a Malcolm Young mantenendo in catalogo la sua signature Jet, che viene costruita in Giappone.
Il modello presenta ovviamente le caratteristiche essenziali di uno degli strumenti più iconici del rock, incluso il discorso dei pickup mancanti con le relative buche e fori delle viti.
Il magnete al ponte è un TV Jones Power’Tron ad alta uscita.
Per quanto riguarda la liuteria, il corpo è in mogano con top in acero, rivestito con una finitura leggera satinata.
l body presenta camere tonali al suo interno (a cui poi si aggiugono le cavità vuote dei pickup mancanti che pur hanno il loro apporto sonoro).
Il tutto è circondato da un binding aged white, che ritroviamo anche sul manico. Il retro della chitarra è tutto verniciato in nero (semi-gloss).
Il manico è sempre in mogano, con un profilo ad “U”. La scala dello strumento è pari a 24.6″.
La tastiera è in ebano, ha un raggio di curvatura di 12″ e ospita 22 tasti jumbo. Il capotasto è in osso. I segnatasti sono i classici laterali.
Per quanto riguarda l’hardware, troviamo ovviamente il ponte Space-Control esattamente come quello dell’epoca e un tailpiece sempre in linea con la tradizione anni ’60.
Le meccaniche sono delle ottime Schaller e chiaramente non possono mancare le manopole cromate a coprire i potenziometri di Volume 1 (pu al ponte), Master Volume e Master Tone. Per ovvi motivi, non è presente uno switch per selezionare i pickup.
Per venire incontro alle esigenze comuni, la chitarra è fornita con corde 010-046, ma nessuno vieta di calcare le orme del buon Malcolm, mi raccomando però in tal caso di rivedere il setup del manico, l’intonazione e le sedi del capotasto, vista la notevole differenza di tensione e dimensione.
La chitarra viene fornita con la sua custodia rigida. Lo street price della Malcolm Young Signature si aggira intorno ai 2700/2800 euro a seconda del rivenditore.
Maggiori informazioni sul sito ufficiale Gretsch.
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