Pur volendo restare oggettivi, bisogna dire che la signature Gretsch Custom Shop dedicata a Rich Robinson dei Black Crowes è una chitarra da sognare la notte.
Ma torniamo a fare il nostro mestiere e vediamo quali sono le caratteristiche salienti di questo esemplare che sicuramente, visto il prezzo e l’estremamente basso numero di pezzi prodotti, non molti potranno permettersi, ma fa comunque da vetrina a quelle che sono le peculiarità di Gretsch riportate anche su chitarre dal costo più “umano” e che hanno decretato nei decenni il successo di questi strumenti.
Se infatti, tolti due nomi classici del mondo a sei corde, dobbiamo considerare una forma “iconica”, una tra le prime a venirci in mente è sicuramente quella delle generose chitarre del marchio nato a New York (Brooklyn per la precisione) nel 1883 e diventato uno dei capisaldi degli strumenti musicali grazie a una superba e scintillante produzione di batterie e chitarre.
Pur trattandosi di chitarre che spesso associamo a generi come il rockabilly o altre forme musicali anni ’50, la Gretsch ha fatto la storia in mano a musicisti di ogni stile, come dimenticare ad esempio l’amore di “un certo” George Harrison per questo marchio.
Il tutto fino ad oggi e a chitarristi ancora in attività che hanno fatto la storia del rock degli ultimi decenni, come appunto Rich Robinson.
Rich è il minore dei due fratelli Robinson, i fondatori di quella straordinaria rock band americana chiamata Black Crowes, che in 30 anni di attività ha sfornato alcuni tra i più grandi classici del genere.
Il suo suono chitarristico si può definire sempre corposo, “grasso” per certi versi, ma anche dolce e caldissimo nelle ballate. Sin dall’inizio, con brani quali “Twice as Hard” o “She Talks to Angels” ha reso chiara la sua duplice anima chitarristica, con un suono assolutamente personale, seppur costruito ereditando le lezioni di illustri predecessori, a partire dagli Stones ma anche tante famose band di Southern Rock USA.
Nel suo arsenale, tra le varie chitarre, non è mai mancata una Gretsch, ecco quindi l’ultima incarnazione in catalogo nel modello a lui dedicato: la hollow body G6136T-CSTRR Custom Shop “Magpie”.
La chitarra, in stile Falcon (il modello spesso utilizzato da Rich in passato nella sua classica livrea white), è caratterizzata da un corpo in acero a 3 strati altamente risonante con un top in abete rosso e un trestle bracing in stile 1959 (listelli di legno interni che smorzano il feedback e aumentano il sustain), con un blocco in abete sotto il ponte e buche a F sovradimensionate.
La tastiera è in ebano dal raggio di 12″ e con 22 tasti e intarsi in madreperla.
Il pickup al ponte è un humbucker TV Jones Classic Plus, mentre al manico troviamo un Broad’Tron BT65 molto ben caratterizzato in gamma media e acuta per bilanciare il suono in quella posizione.
I controlli vedono potenziometri separati per il volume del ponte e del manico, switch a tre vie, tono master e volume master con circuito di diminuzione degli acuti, molto utile per dosare la timbrica dello strumento in relazione all’amplificazione utilizzata.
Il ponte è un poderoso Bigsby B6CBST che si unisce all’Adjusto-matic con base in ebano, mentre le meccaniche sono delle Grover Imperial.
Non potevano ovviamente mancare i loghi della band, troviamo quindi sulla luccicante finitura (sparkle) del corpo Raven’s Breast Blue, il classico simbolo della piuma cerchiata (Feather and Circle); sul battipenna color argento invece si trova il logo Magpie.
La paletta non porta segni distintivi, ma diciamolo pure, è già bella così, come ogni paletta Gretsch della serie Falcon e simili.
Come abbiamo già detto questa chitarra è rara e preziosa, pensate che ne sono stati prodotti solo 25 esemplari.
D’altronde, se volete raggiungere il suono caro a Rich Robinson, vi ricordiamo che c’è pur sempre la “normale” serie Falcon, da lui stesso amata. Chitarre di pregio e ancora dai costi magari non immediati per tutti, ma sicuramente più abbordabili e ampiamente in produzione.
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