Il 2020 di Steve Vai parte col botto con l’annuncio di una nuova evoluzione della Ibanez JEM e l’anticipazione di un modulo ampli signature prodotto da Synergy.
Si profila un NAMM Show di grande effetto per uno dei guitar hero moderni più apprezzati al mondo. E soprattutto un 2020 all’insegna delle novità, perchè oltre alla rivisitazione del modello di chitarra che è tradizionalmente associato all’artista c’è anche il riconoscimento ufficiale del suo approdo alla tecnologia di amplificazione modulare con il dispositivo signature annunciato.
Ma partiamo dalla nuova seicorde nominata PIA (acronimo di Paradise In Art), la quale ricalca in maniera importante il progetto della storica JEM ma con alcune differenze di un certo spessore rispetto all’originale.
Già dalla prima occhiata è possibile notare una modifica epocale, seppur relativa all’aspetto estetico: sul corpo in ontano è infatti presente il Petal Grip, che va a soppiantare il tradizionale Monkey Grip dei modelli JEM sposandosi più adeguatamente con le linee ammorbidite del body; una modifica che fa il paio con la decorazione della tastiera (per la cronaca scalloped tra i tasti 21 e 24), dove il PIA Blossom va a sostituire lo storico Tree of Life.
Altra sostanziale novità nei pickup, sempre targati DiMarzio ma ora nella versione UtoPIA, magneti ceramici passivi con humbucker maggiormente focalizzati su basse e medio-alte, mentre il single coil risulta fortemente centrato sulle alte; le cover disegnate al laser vanno a incrementare il tasso artistico nel design dello strumento.
Al ponte si è optato per un Edge Tremolo con alloggiamento Lion’s Claw e l’utile placca di copertura ad aggancio magnetico, è inclusa la barra Tremolo Arm ultraleggera; da notare anche le meccaniche Gotoh.
La chitarra è prodotta in quattro finiture: Stallion White (in foto), Envy Green, Panther Pink e Sun Dew Gold, tutte con hardware dorato.
È arrivato leggermente in anticipo, nonchè in maniera estremamente inaspettata, l’annuncio del primo modulo signature prodotto da Synergy, che decide di affiancarsi comunque a un nome di assoluta eccezione nel mondo della chitarra come quello di Steve Vai.
Lo stesso artista ha dichiarato di utilizzare circa sei amplificatori diversi, e la tecnologia “modulare” che è il cavallo di battaglia di Synergy Amps è la soluzione più consona alle sue esigenze, tanto da suggerire la creazione di un modulo ad hoc.
Il modulo si presenta molto appariscente nel look (cosa che non stupisce conoscendo l’artista a cui è dedicato) e completo di due canali indipendenti con i controlli di gain, volume e tre bande di equalizzazione, oltre agli switch per attivare Boost e Bright.
La prima dimostrazione diretta avverrà proprio durante la rassegna di questi giorni. Dal poco che possiamo evincere in anticipo si può immaginare che il nuovo modulo sia disegnato sul timbro degli storici ampli Carvin signature di Steve Vai: non ci resta che rimanere sintonizzati sulle dimostrazioni del NAMM per toglierci ogni dubbio in proposito.
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