Il sogno proibito di ogni chitarrista è avere un parco chitarre da far invidia anche a Joe Bonamassa, ma non sempre le possibilità economiche permettono acquisti compulsivi di strumenti costosi, soprattutto se si cerca nel vintage.
Per un piccolo Home Studio focalizzato sulla chitarra elettrica, il ragionamento si può condensare nel concetto del “va bene una per un tipo di suono”, che può sembrare minimalista e a tratti raffazzonato come ragionamento, ma può servire per iniziare a delineare un’idea generale sulle chitarre che possono servire.
Ovviamente tutto il discorso che segue ha valore se come obiettivo avete anche quello di mettere a disposizione l’home studio ad altre persone, non solo quindi registrare i vostri brani con la vostra chitarra preferita.
Cominciamo col creare un esempio pratico, per meglio rendere l’idea: una persona vi contatta per registrare le chitarre sul suo disco, vi manda la sua lista di richieste e vi chiede esplicitamente il suono di una Telecaster e di una Les Paul.
Ma voi siete degli investitori creativi per il vostro studio e avete acquistato un’Ibanez RG, una Washburn Nuno Bettencourt e una Musicman Majesty.
Non è proprio una situazione ideale e questo può crearvi non pochi problemi anche per lavori futuri, dato che, nonostante la fattura di questi strumenti e la loro resa in termini di performance, non riuscirete a soddisfare le richieste del committente (o comunque di clienti dai gusti più classici, se invece lavorate esclusivamente per il panorama Metal siete ben messi).
Volendo essere molto più generalisti in termini di richieste, e volendo cercare di tenere al minimo sindacale gli acquisti da fare, dobbiamo prima di tutto suddividere le chitarre da acquistare secondo due canoni principali:
- Tipologia di legno
- Tipologia di pickup
Per la prima tipologia, la suddivisione perfetta, a personale avviso sempre di chi scrive l’articolo, è quello di avere:
- Frassino
- Ontano
- Mogano
- Acero
Ognuno di questi legni di base, viene affiancato a un tipo di chitarra e conseguentemente a una tipologia di pickup e di elettronica differenti, suddivisi come segue:
- Telecaster (Frassino) -> Lipstick al manico e single coil al ponte
- Stratocaster (Ontano) -> Single coil al manico e al centro, Humbucker Splittabile al ponte
- Ibanez Artstar (Acero) -> Humbucker al manico e al ponte
- Gibson Les Paul (Mogano) -> Humbucker al manico e al ponte (Splittabili)
Avere già un parco chitarre di questo tipo, che non è immenso, ma non è nemmeno da “poveri”, si può comunque soddisfare le necessità di moltissimi musicisti.
Per completezza, nella mia ottica personale, cito altri esempi che reputo interessanti:
- Ibanez RG (Tiglio) – Humbucker al manico e al ponte e Single Coil centrale
- Epiphone ES 339 (Mogano) – Humbucker al ponte e al manico
- Vigier Bumblefoot (Ontano) – Humbucker al ponte, mini Humbucker al manico
Ecco ora altre scelte di medio livello che ho sperimento personalmente:
Fender Stratocaster Lonestar Mexico
Soluzione molto economica per avere il sound di una Stratocaster, nasce di fabbrica con un set di Texas Special e un Seymour Duncan Pearly Gates; questo permette di avere uno strumento capace di soddisfare molte esigenze (la configurazione HSS aiuta allo scopo) ma con piccoli accorgimenti sulle sellette e sul capotasto si riescono a ottenere risultati più che apprezzabili per un utilizzo in studio per produzioni rock oriented.
Nel mio caso specifico, lo strumento è in due varianti che utilizzano dei set diversi di pickup e di elettronica, per appunto ovviare alle necessità del momento: nel caso servisse un sound più orientato agli anni 60 utilizzo un set, costruitomi da Bertozzi Guitar Works, chiamato V56; per sound di periodo successivo utilizzo invece un set, sempre Bertozzi, con due V50 e un VG1 per ottenere suoni più orientati agli anni ’80.
Ibanez RG1070
Uno shape ormai intramontabile della casa nipponica, la quale rappresenta appieno il concetto di modernità e aggressività, questo grazie al ponte Low Pro Edge e la sua configurazione HSH che permette di ottenere molte sfumature sonore.
Il suo set di pickup DiMarzio è una selezione dei classici Tone Zone, Air Norton e Velvet, che rappresentano appieno il sound Metal che ha contraddistinto gli anni ’90 e 2000, un sound estremamente d’impatto e rotondo.
Una delle scelte più versatili per quanto riguarda i suoni Hard Rock e Metal, accessibile a molti grazie al prezzo non altissimo.
Soluzione particolare, di liuteria, non è estremamente costosa come può sembrare (siamo nel range della RG se non meno) che però permette di avere un suono di stampo vintage senza dover per forza ipotecare una casa o vendere gli organi.
La Telecaster ha quel set di suoni essenziale di cui difficilmente si riesce a fare a meno, che vengono riproposti su questo strumento con piccoli accorgimenti per poter avere migliori performance e necessitare di meno manutenzione
Insieme alla Stratocaster è un sound che deve esserci nel vostro studio, difficilmente si riesce a ottenere lo stesso con altri strumenti, soprattutto se opterete come ho consigliato sopra per il suono del lipstick al manico.
Abbiamo quindi le nostre asce, ma come le amplifichiamo?
Questo sarà il tema del prossimo articolo.
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