Il microfono, per i fortunati che possono usare l’amplificatore senza subire denunce o minacce alla propria incolumità dai vicini, è l’elemento finale della nostra catena prima della parte hardware di studio vera e propria (dai preamplificatori in poi) e non è una cosa su cui possiamo andare tanto per il sottile.
Noi chitarristi siamo abbastanza fortunati, possiamo acquistare un parco microfoni quasi completo al costo di una Stratocaster made in Mexico, e non ha molto senso spendere cifre nell’ordine del migliaio di euro per un singolo microfono se il nostro ambiente non ha un trattamento adeguato (o totalmente assente), poichè le sue prestazioni sarebbero limitate.
Principalmente, i microfoni che utilizzano i chitarristi in situazione “normali”, non parliamo degli studi di fascia professionale o per situazioni particolari, si suddividono principalmente tra dinamici e a condensatore.
Un microfono a condensatore è estremamente sensibile alla fonte sonora che deve riprendere, spesso lo si usa per la chitarra acustica (vengono utilizzati dei microfoni pencil insieme a un microfono cardioide), mentre il dinamico è meno sensibile e permette di essere messo davanti a fonti molto “potenti” come un amplificatore a pieno volume.
Soprattutto, la prima differenza sostanziale tra le due tipologie di microfoni è l’alimentazione: i microfoni a condensatore vanno alimentati con la Phantom 48v che la vostra scheda audio dovrebbe poter fornire, i microfoni dinamici invece basta solo attaccarli al cavo e poi alla presa XLR della nostra scheda.
Ora, le proposte in questo caso prenderanno una via leggermente diversa, perchè in molti casi quando si parla di home recording, si parla di uno spazio della nostra casa adibito alla registrazione, al mixing o al mastering.
Quindi non vi proporrò idee dal costo superiore ai 200 euro, perchè oltre una certa soglia, come detto prima, un microfono pretende come contorno un buon trattamento acustico.
Il classico intramontabile con il quale noi tutti cominciamo e probabilmente noi tutti finiremo, dello Shure si è detto ormai tutto lo scibile conosciuto dall’uomo, da decenni è protagonista di qualsiasi registrazione.
Microfono dinamico che non porta un grande rumore di fondo, non clippa praticamente mai, ma non è perfettamente flat, dopo i 5kHz si comincia a perdere qualcosa, cosa che tuttavia per la chitarra o i tom e lo snare di una batteria è perfetto.
Miglior inizio per tutti dal costo di circa un centinaio di euro, va bene non solo per studio ma anche per il live.
Shure SM57
Altro microfono storico di Sennheiser che a differenza dello Shure presenta anche un comodo controllo di frequenza che permette di creare un passa alto o un passa basso a seconda delle esigenze.
A differenza dalle sue versioni precedenti (e606 o e609) ha delle basse meno prestanti e sulle altissime dopo i 10kHz; ha un’enfatizzazione più ampia dello Shure verso i 5kHz ma nulla di esagerato.
Per via del suo form factor, ti permette di fare a meno anche dell’asta (anche se ormai alcune sono talmente economiche che non ha molto senso privarsene), in molti lo fanno calare dalla maniglia dell’amplificatore, molto old style (ma anche non esattamente professionale).
Sennheiser e906
Soluzione a condensatore economica, estremamente interessante, la costruzione è dignitosa e viene fornito con tutto il kit per poterlo montare su un asta.
È un microfono dal suono abbastanza medioso riesce a essere un buon secondo se abbinato a un SM57 o un bel mic principale per chitarra acustica o per una voce se siete alle prime esperienze.
Lo consiglio se si vuole sperimentare nel mondo dei microfoni a condensatori in stile Neumann U87, il paragone è molto lontano, ma è sempre meglio di tanti cloni senza infamia e senza lode il cui suono è più accostabile a quello del citofono di casa…
Non ho notato tantissimo rumore di fondo, questo è un buon elemento da parte sua; per un prezzo di poco più di 150 euro, a seconda del negozio a cui vi rivolgete, è un investimento interessante da fare per passare poi a qualcosa di più serio.
Cad Audio GXL 2200
Il Rode NT1 è per i microfoni a condensatore quello che lo shure Sm57 è per i microfoni dinamici, cioé uno standard per moltissimi utilizzi, dal podcast al recording di chitarra e voce.
Estremamente robusto, è il più silenzioso di tutti i microfoni citati in questo articolo (nonché, probabilmente, uno dei più silenziosi al mondo).
Ottimo anche per il podcast e per il recording di tracce vocali, non fa pesare troppo un’acustica ambientale non al top, diventa quindi difficile separarsene e ancor più difficile trovarne un sostituto (perchè vorrebbe dire avere uno studio molto più professionale e passare a un microfono ben più importante).
Per circa 200 euro (a seconda del negozio) si ha un oggeto capace di durare tantissimo negli anni.
Rode NT1-A
Altra opzione a condensatore, questo però è decisamente fuori dal comune per via in primis della sua forma, decisamente inusuale per un microfono, e per il fatto che non ha bisogno del supporto come per altri.
L’Aston Origin è un microfono che molti definiscono il “Neumann U87 che posso permettermi“. A prescindere da questa definizione, il carattere e il timbro sembrano prendere quella strada, soffre però maggiormente l’acustica della stanza (più di un TLM 102, volendo rimanere nei paragoni in casa Neumann) anche se regala comunque grandi soddisfazioni dal punto di vista sonoro, ha le basse ben controllate e molto corpo.
Come il Rode, anche lui viene venduto a un prezzo di poco superiore alle 200 euro, è una delle soluzioni che, a puro piacere e opinione di chi scrive, sono quasi irrinunciabili per uno studio e se lo si trova nel mercato dell’usato è praticamente un affare.
Aston Origin
Lo potremmo definire un’alternativa allo Shure SM57 sia per uso studio che live, il costo è simile. L’ATM650 è un microfono dinamico ipercardioide, dotato di un magnete al neodimio e costruito per ridurre la ripresa di suoni fuori asse, mantendendo un livello di uscita elevato e definito su tutto l’arco della risposta in frequenza.
Non c’è cosa migliore in questo per sentirlo in azione che dare un occhio al video test che è stato fatto proprio sulle pagine di Musicoff.
Audio-Technica ATM650
Ora manca solo la fase finale del nostro percorso, ovvero il preamplificatore e la scheda audio, ma di questo se ne parlerà nella prossima puntata.
Aggiungi Commento