La pentatonica è uno degli elementi della musica che ti “porti dentro” per tutta la vita, proprio per questo motivo è bene averne la totale padronanza.
Da zero a 100 (e non cito Baby K) è il fulcro concettuale che ruota intorno al nuovo corso di Vince Carpentieri, il quale si incentra proprio sullo studio della scala pentatonica, pilastro fondamentale del rock, del blues e di tutte le loro successive diramazioni stilistiche.
Partiamo dal fatto che non stiamo parlando dell’ennesimo corso sulla pentatonica che ti insegna “il lick figo”, è invece un percorso molto ben delineato per far capire all’allievo come è strutturata questa scala, perchè segue determinate dinamiche, come poterla riconoscere nelle varie zone del manico della chitarra; per poi passare a argomenti più avanzati così da avere un cambiamento sostanziale nel proprio modo di suonare.
Il corso si divide in tre parti, che mi sono personalmente permesso di ridefinire in questo modo:
- Parte 1 – Scoperta
- Parte 2 – Visualizzazione e connessione
- Parte 3 – Contesto
La prima parte è un excursus che parte dalle basi, si comincia cioé con il concetto di pentatonica, sul perchè la si chiami così e sul perchè viene costruita in questo modo, il tutto contornato da spiegazioni su tutti i vari box partendo dalla tonica per poi percorrere agilmente tutto il manico.
Tutto questo ragionamento viene portato nel caso della pentatonica maggiore, da questo punto di partenza si passa poi a “vedere” tutta una serie di punti di partenza utili a partire dalla quarta corda.
Estremamente utile la definizione “Non pensare che la nota più grave sia per forza la tonica“.
Per ovvie ragioni si passa poi per il sistema CAGED per arrivare poi alla definizione di pentatonica minore e di come ricavare le forme degli accordi (maggiori e minori) all’interno dei box della pentatonica, il che per un novello chitarrista è una cosa importante per avere una visualizzazione di quelli che vengono chiamati, anche da Vince stesso, Chord Tones.
La seconda parte del corso è un sunto molto esplicativo di tutte le forme che possiamo ottenere per la scala pentatonica, non parliamo di box come si vedono nella prima parte, bensì di come vedere la scala pentatonica in maniera:
- Orizzontale
- Diagonale
- Su tre note
Questo permette di avere più varietà, in termini melodici, da parte dell’allievo, perchè evita di rimanere in un contesto “verticale” e quindi per molti versi risultare banale.
L’ultima parte è invece lasciata a un lavoro di contestualizzazione: si comincia con il suo contesto madre, che è quello del blues – come tutti ben sappiamo – per arrivare ad ambiti più complessi (cito la lezione “suonare outside con la pentatonica” che reputo personalmente fantastica) per poi andare avanti con i contesti modali, riportando la figura della scala pentatonica nei vari modi (Dorico, Lidio, Misolidio e Eolio).
Tutto il corso è suddiviso in spiegazione teoriche ed esempi video, al quale sono allegati uno o più esercizi per dare chiarezza allo studente su cosa sta lavorando, sia in ambito di visualizzazione che di “idea melodica” (verso la fine della prima parte ne abbiamo un primo esempio); ovviamente l’esercizio va trasportato dall’allievo stesso anche su altre zone del manico, per ovvie ragioni (il corso durerebbe il quadruplo delle ore, altrimenti).
Oltre alla parte video, viene dato un fascicolo di diverse pagine su cui vengono scritti tutti gli schemi e i grafici degli argomenti che vengono trattati durante tutto il corso; questo permette di avere una comprensione ulteriore di tutte le lezioni, che personalmente ho trovato necessaria per avere una visualizzazione che rimanga in mente in maniera “fissa”.
Alla fine, per chi nasce quindi questo corso?
Questo corso è un Giano Bifronte: la prima faccia è dedicata al neofita, al chitarrista che non ha idea di cosa sia la pentatonica e quindi necessita di una guida che in primis gli spieghi come funziona il meccanismo teorico e successivamente pratico della pentatonica.
Ma è nella terza parte che, a opinione di chi scrive, arriva ciò che ti può dare “il tocco in più”, nonostante tu sia già rodato, con i tuoi anni alle spalle sia di studio dello strumento che di vera e propria esperienza suonata. Questo corso può darti una serie di ispirazioni molto interessanti (come è successo a me con il “suonare outside con la pentatonica”).
Parliamo di un corso composto da:
“
- 21 Lezioni spiegate in formato video
- 70 Esercizi in formato video
- 65 Pagine di fascicoli con tablature e schemi
“
Per produrre una mole di questa grandezza, possono volerci centinaia di ore di lavoro totali. A fronte di questa premessa, il gioco vale la candela (dell’acquisto), soprattutto se ragioniamo nel lungo periodo.
Un corso così strutturato, che è chiaro, ben spiegato e con un sacco di carne al fuoco che va oltre le solite solfe che siamo ormai fin troppo abituati a sentire sulla pentatonica, è semplicemente una ventata di freschezza necessaria su un argomento che è essenziale e a volte preso sottogamba da tantissimi.
Potete trovare il corso da oggi sul sito di Vince Carpentieri.
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