Nel panorama del Made in Italy degli strumenti musicali e in particolare nel campo dell’amplificazione per chitarra elettrica, si può per molti versi attribuire a Marco Brunetti un ruolo di “precursore”. Mr. Brunetti, il titolo è meritato vista la fama internazionale, si è messo volentieri a nostra disposizione, in maniera squisitamente informale, per fare una panoramica su ciò che il marchio è stato finora, ciò che rappresenta attualmente e tutto quello che ci possiamo aspettare nel prossimo futuro.
Marco Brunetti nasce come grande appassionato di elettronica ed amplificazione (incredibilmente non come chitarrista, ma d’altronde neanche Leo Fender lo era) e cresce facendosi le ossa sia realizzando ampli da chitarra, il primo a quindici anni modificando una vecchia fonovaligia a valvole, sia lavorando come responsabile tecnico in tour di artisti come Vasco Rossi o Zucchero. I primissimi oggetti che produce sono infatti sistemi per la gestione audio live, mentre il suo primo prodotto commerciale esclusivamente chitarristico viene alla luce, quasi due decenni fa, grazie alla spinta di futuri protagonisti assoluti della musica italiana come Lele Leonardi, Massimo Varini e Chicco Gussoni, ad oggi grandi amici e spesso collaboratori di Marco nelle “prove su strada” dei suoi prodotti. Nasce così il noto preamplificatore “Mille” e subito dopo il suo complemento, il finale “Silver Bullet”, entrambi passati alla storia. Da allora in poi si succedono numerose realizzazioni nel campo dell’amplificazione tra cui ricordiamo nomi come “XL Lead”, “Revo”, “Maranello”, “MC2”, “059” e seguenti fino all’attuale produzione, compresa la blasonata serie “Mercury”. Tutti questi oggetti hanno portato il marchio sempre più in alto ed in giro addirittura a livello mondiale, tanto da poterli ammirare oggi su palchi prestigiosi quali il “Roger Waters The Wall Live” (in mano al grandissimo Dave Kilminster).
Costanza, tenacia, passione e impegno, sono sopra ogni cosa gli ingredienti fondamentali della formula vincente che Brunetti non ha mai abbandonato e sicuramente i risultati rendono merito al lavoro svolto.
Uno dei punti di forza di questo marchio è quello di proporre oggetti che si collocano in una fascia qualitativa molto alta proposti a prezzi relativamente accessibili, mantenendo la produzione al 100% sul suolo italiano. Ciò non è facile, al di là dei problemi di crisi economica che tutti ben conosciamo, se ci si mette nell’ottica di un produttore a dir poco eclettico come Marco che sente la necessità di commercializzare almeno due prodotti nuovi l’anno. Difatti non solo di amplificatori si parla! Ricordiamo l’oramai ben rodato sistema di switching “Matrix”, le casse, i sistemi rack e infine la recente serie di pedali, progettati per dare la possibilità a chiunque di avere le più ricercate timbriche Brunetti anche in formato stompbox.
Nel corso della nostra piacevole chiacchierata Marco ci confida che l’equilibrio perfetto per un produttore come lui è il saper stare sempre attenti ai movimenti del mercato senza tradurre il tutto però in una visione troppo lontana dalla realtà ed eccessivamente standardizzata ed impersonale. Come lui stesso tiene a precisare, la vera chiave di lettura sta nei consigli quotidiani dei clienti, che con il loro contributo e le loro esigenze non solo danno fondamentali input per la progettazione, ma riescono anche a stimolare e dare la direzione verso progetti totalmente originali, cosa su cui il marchio Brunetti ha puntato sin dall’inizio. Giocare sull’originalità e sul nuovo può essere rischioso, ci dice, ma il valore aggiunto che si guadagna centuplica la soddisfazione, sia del produttore che del cliente, rispetto a qualsiasi clone più o meno riarrangiato secondo le mode. Inoltre, proprio la divulgazione e il confronto sul web tra gli utenti delle varie community italiane ed estere è per Brunetti una fonte primaria di idee e riflessioni.
Marco ci confessa infatti che lui stesso in prima persona si interessa moltissimo alla lettura dei vari threads in giro per i forum e ci fa enormemente piacere quando cita proprio Musicoff nelle sue parole, dicendo: “il mio mestiere è anche quello di seguire il post-vendita, il rapporto con i clienti, compresi ovviamente quelli potenziali, e quindi seguire le discussioni sul web ed anche quando mi trovo a rispondere su prodotti di altri, lo faccio comunque volentieri. Trovo che la community di Musicoff sia molto “fresca” e vedo che interloquisce a 360° verso tutti i brand, è tra i primi siti che guardo per seguire i feedback sui miei prodotti e trovo che sia molto bello“.
Proprio in quest’ottica Marco regala a tutti i Musicoffili una piccola anticipazione su un progetto attualmente in corso. Si tratta di un sistema di amplificazione combo totalmente analogico e valvolare, che quindi non apre la porta ad emulazioni e tecnologie simili (con tutto il rispetto per chi le produce), che sarà molto compatto e che avrà ottima resa anche a basso volume, in modo tale da aiutare tutti coloro che ad oggi vogliono suonare e registrare in casa propria con un suono chitarristico di buon livello, senza avere problemi di volume da una parte o scendere a compromessi mortificanti per il suono dall’altra.
Per fare questo è in fase di studio un sistema totalmente nuovo che possa essere il più possibile performante. Ma ovviamente il mago modenese non si accontenta di questo e con un piccolo trucco (non chiedete perché i maghi non svelano i loro segreti n.d.r.) si potrà passare dai 3 watt di el84 in classe A ai ben 30W totali, in modo da poter sfruttare la potenza anche su palco live. Infine, se finora siamo sempre stati convinti che fosse impossibile tirare fuori abbastanza watt e un buon suono da un cono di soli 8″, Brunetti ha accettato la sfida e si dichiara pronto a dimostrarci il contrario entro il prossimo anno. Il tutto rimanendo in una fascia di prezzo accessibile, con la qualità generale tipica del marchio. Insomma, dire che quest’anticipazione ci ha eccitato è dir poco; noi restiamo alla finestra, pronti a metterci le mani per una prova appena sarà disponibile.
Sicuramente, in un mondo produttivo in cui oramai regna la delocalizzazione e il “copia/incolla” nelle progettazioni, il marchio Brunetti rappresenta insieme ad altri (Masotti e Cicognani, tanto per citarne due che lo stesso Marco ha ricordato durante l’intervista) l’orgoglio del made in Italy e la speranza è che sempre più musicisti si accorgano dell’enorme valore di prodotti che non hanno nulla da invidiare a produzioni estere e che, anzi, spesso e volentieri le superano in qualità e soprattutto nei servizi di assistenza post-vendita.
Un ringraziamento e un grosso in bocca al lupo per Marco Brunetti e un grazie a tutti voi per l’attenzione.
Brunetti Tube Amplification
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