Iniziamo con una premessa: queste riedizioni sono tutte grandi chitarre, costruite al massimo delle possibilità e del know how Gibson, quindi non si tratta di metterle a confronto per stabilire quale sia la “migliore”, ma semplicemente di percepire quali siano le differenze sonore dettate dalle specifiche che sono cambiate storicamente dal 1958 al 1960 e quindi anche nelle relative riedizioni del Custom Shop.
In particolare una differenza di manico, partendo dalla ’58 che è ancora un po’ “mazza da baseball”, per poi assottigliarsi gradualmente nel ’59 e poi in varie fasi nel 1960 fino al vero e proprio slim taper.
Questo chiaramente si riflette anche in differenze sonore, da un lato avremo generalmente una trasmissione un pochino più poderosa dei bassi, dall’altra avremo una generale maggiore ariosità e un differente feel sul comportamento dinamico del suono…
Cosa preferire? Impossibile da dire, solitamente tutti coloro che arrivano in un negozio fornito come quello di Sergio Tomassone malgrado la loro idea di partenza scelgono un modello o l’altro dopo averne provati diversi, laddove tra tante chitarre che suonano indiscutibilmente bene se ne trova una che fa scattare “la scintilla” e questo cambia da persona a persona, da mano a mano.
Pur tuttavia speriamo che questo video vi sia utile per percepire al volo le differenze più macroscopiche e consuete tra le annate di riferimento. Poi, chiaramente, sta a voi andarle a verificare di persona!
Se non li avete già visti, date un occhio anche ai video singoli con le spiegazioni storiche di Davide Tomassone:
- Inizia il mito, Les Paul dai P90 agli Humbucker
- Sorge il sunburst della Les Paul 1958
- Les Paul ’59, il “Santo Graal”
- Les Paul ’60, il canto del cigno
A questo punto mancano ancora all’appello un’altra famosa LP e anche una certa signorina dalle corna diaboliche, quindi stay tuned per le prossime puntate…
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