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LAA Custom

L'incontro con Carlo Sorasio, mente e braccia di Laa Custom, inizia subito con un chiaro indizio visivo sulla sua filosofia costruttiva. Sulla sua t-shirt campeggia infatti a chiare lettere la scritta "Clone makers: fuck off!", esplicita dichiarazione che viene stampata anche sulle schede pcb di tutti i prodotti targat

L’incontro con Carlo Sorasio, mente e braccia di Laa Custom, inizia subito con un chiaro indizio visivo sulla sua filosofia costruttiva. Sulla sua t-shirt campeggia infatti a chiare lettere la scritta “Clone makers: fuck off!“, esplicita dichiarazione che viene stampata anche sulle schede pcb di tutti i prodotti targati Sorasio. 
La storia di questo marchio è relativamente recente e, come spesso accade in questo settore, nasce per caso, frutto delle esigenze personali di un chitarrista, Carlo, che non avendo possibilità di permettersi tutto il desiderabile, inizia a sperimentare nel proprio garage costruendosi i primi pedalini. Pian piano l’esigenza diventa passione e cresce finché Sorasio non decide di compiere il passo decisivo mettendo in piedi una propria attività.
Dietro ogni progetto Laa Custom, ci racconta Carlo, ci sono due protagonisti fondamentali: la dinamica ed il musicista. L’obiettivo principale è infatti, permettere a chi suona di non subire i compromessi e le limitazioni che purtroppo certi strumenti hanno, né di essere “spettatore passivo” di timbriche troppe volte ricalcate in modi sempre uguali o comunque poco dissimili. Questo per un produttore significa mettersi in gioco, dal momento che molti chitarristi non sono più abituati a un tipo di rapporto con lo strumento che non sia già prevedibile in partenza e “standard” secondo determinati canoni.
Il significato quindi della frase sulla maglietta di Carlo è chiaro ma lui stesso tende a precisare, onde evitare equivoci, che naturalmente nessuno all’inizio può prescindere da determinati schemi che sono alla base della storia degli strumenti musicali e LaaCustomdella musica stessa. Per i pedali basti pensare a circuiti come Proco Rat, Big Muff o TS808, che  volente o nolente bisogna conoscere e saper replicare, perché sono alla base di tutto ciò che fino ad oggi abbiamo ascoltato. Questo però è da considerare come la fase “scolastica” del background di un produttore, poi c’è assoluta necessità che da certe basi ognuno inizi ad osare per creare qualcosa che rifletta i propri gusti e le proprie idee.
Poste queste finalità, l’aiuto che viene dall’esterno, ci dice Carlo, è importantissimo e nella sua attività deve ringraziare stimati professionisti del calibro di Giacomo Castellano (Gianna Nannini, Elisa)  e Mario Schilirò (Zucchero), con i quali ha condiviso lo sviluppo di diversi strumenti.
Chiediamo a Carlo Sorasio di entrare nel vivo del suo lavoro e di spiegarci come nasce ad esempio un pedale. Il percorso che ci viene descritto va da una prima sperimentazione piuttosto “grezza” delle idee, fatta su semplici scatole di legno, alla progettazione più seria su pcb, con l’accurata selezione e disposizione dei componenti in grado di esaltare al meglio una determinata timbrica. La gamma di pedali che Laa Custom propone al pubblico vede all’attivo: overdrive e distorsori quali Blue’s Devil, Rock Devil, The LaaCustom2Gain Box, fuzz chiamati Germanium Fuzz e The Pink Wall, un clean boost detto Fried Chicken e un buffer denominato Signal Enhancer. Carlo ci anticipa di essere al lavoro su di una sua personale rivisitazione del tipico suono Fuzz Face, con un po’ meno gain e una migliore conservazione delle basse frequenze dello strumento; non solo, in fase di progettazione ci sono anche un chorus, un phaser e probabilmente un delay.
Dopo gli effetti a pedale, il passo successivo nella produzione Laa Custom è stata la realizzazione di amplificatori valvolari. Questa strada è stata inaugurata dalla testata Dual Mono, una due-canali, anzi, una “due monocanali” come ci tiene a precisare il produttore, da 100 watt nominali di potenza, in grado di montare un quartetto di valvole EL34, KT66 o KT88 a scelta. Oggi a questa si affianca la Historic 100, monocanale, derivata dalla filosofia dei primissimi Marshall Plexi pre’68, che integra alcune features più moderne come il loop effetti e il dual master, caratteristica standard di tutti gli ampli Laa Custom. Questa testata è disponibile in due versioni: NOS, cioè realizzata con LaaCustomcomponenti new old stock montati point to point, e versione standard con componenti di attuale produzione, ovviamente selezionati, su scheda pcb.
La differenza tra Dual Mono e Historic è chiara, mentre la prima si proietta verso quei musicisti che hanno bisogno di spaziare in più generi con risultati comunque sempre credibili dal punto di vista timbrico, dal pulitissimo a suoni molto saturi, la seconda, Historic, si fa più specifica e rivolta a coloro che amano il suono semplice e diretto della monocanale, a cui unire talvolta l’uso di pedali.
Attualmente è in fase di sperimentazione anche un progetto per un 30 watt entry level di cui Carlo ci anticipa il cuore: un quartetto di EL84, quindi una risposta timbrica e dinamica diversa da tutto ciò che si è sentito finora in Laa Custom, che darà vita a sonorità clean paragonabili a un Bassman, ma è solo un riferimento, e saturazioni in grado di arrivare ai confini coi generi heavy. Per gestire correttamente le dinamiche del preamplificatore si sta testando un particolare sistema di doppia alimentazione tra pre e finale.
L’ultimo ramo della produzione Laa Custom non poteva che essere dedicato ai diffusori. Sorasio ci confessa che ama molto “giocare” con le 2×12, sicuramente il miglior compromesso tra suono e trasportabilità. Queste vengono realizzate totalmente chiuse, con il fondo costruito all’interno della struttura e quindi completamente LaaCustomsigillato, il che consente un certo tipo di compressione sulle medio-basse frequenze che ben si sposa col veloce attacco del cono montato frontalmente. Tutto ciò rende il suono equilibrato ma anche molto aggressivo. I coni montati sono i classici Celestion, Greenback e Vintage 30, anche se Carlo ci dice che sta attualmente valutando altre tipologie di coni in grado di avvicinarsi il più possibile alle vecchie produzioni Celestion pre-Rola. Sono ovviamente disponibili anche le 4×12, in versione straight, con dimensioni appositamente studiate e una realizzazione ad intelaiatura rigida e parte posteriore lasciata invece più libera in modo da non frenare eccessivamente la resa delle basse frequenze. Le connessioni disponibili sono 4 o 16 Ohm su tutte le casse.
Finisce questa bella chiacchierata con una stretta di mano e i doverosi in bocca al lupo reciproci. Nuovamente, questa volta nella figura di Carlo, il made in italy si è dimostrato di altissimo livello, per saperne di più e ascoltare samples dei prodotti citati: http://www.laa-custom.com .