Presentarmi è abbastanza facile: sono quel pazzo che vent’anni fa diede vita al sito fetishguitars.com.
A metà degli anni ’90 Internet in Italia era ancora in uno stato pionieristico, intuite le future potenzialità ne feci la professione della mia vita e decisi di pubblicare la mia piccolissima collezione di catorci su una directory del provider con cui lavoravo.
Mi contattò Jack, un appassionato poliglotta francese, e iniziò una corrispondenza quotidiana per posta elettronica, poi gli incontri dal vivo e l’amicizia.
Con Internet, come funghi dopo la pioggia, spuntarono le chitarre italiane degli anni ’60 generando curiosità da parte degli appassionati in una assenza pressoché totale di fonti e informazioni attendibili: tutto quello che era ricoperto di celluloide veniva attribuito alla Eko di Oliviero Pigini, la più grande e famosa delle aziende italiane, che diventò presto sinonimo di chitarre vintage italiane.
Con Jack decidemmo subito di mettere in comune le conoscenze e monitorare i mercatini: qualche chitarra la compra lui, qualcuna io, un paio di centinaia, poi ho smesso di contarle.
Ma soprattutto iniziammo a scaricare le foto degli annunci e costituire un archivio. Soprattutto da iBazar, un mercatino di compravendita on-line che diventerà Ebay. Diventò naturale usare il neonato sito come strumento di lavoro a distanza.
Nel 2003 registrammo finalmente un dominio di primo livello: fetishguitars.com e venne il momento del primo di tanti viaggi a Recanati alla scoperta di storie e protagonisti dell’industria musicale italiana, una delle più grandi del mondo all’epoca.
Poi spuntarono i collezionisti: iniziarono a contattarci da tutto il mondo, spedendoci le foto delle loro fantastiche chitarre. Sono stati loro i veri protagonisti di questa grande opera collettiva che è stato, ed è, il sito fetishguitars.
Oggi che fetishguitars è diventato un neologismo usato in tutto il mondo andremo a presentare qualcuno degli strumenti pazzeschi di quegli anni.
“Una chitarra è un feticcio. È per questo che la gente le adora, è per questo che le usano nelle pubblicità di moda: sono feticci. Hanno un design incredibile: voglio dire, hanno le forme di una donna, e poi sembra un attrezzo da circo [ride]. Anche quando sono glitterate e perlinate, sono comunque oggetti bellissimi da guardare.”
Bruce Springsteen, intervista di James Henke
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