La seconda metà dei mitici anni ’60 non è certo un periodo facile per Gibson, ma anche per altre storiche aziende di chitarre.
Il mercato si è trasformato, c’è più competizione, meno vendite, qualche scelta non proprio apprezzata in catalogo. Siamo anche in un periodo della storia americana molto travagliato, con giovani divisi tra il Vietnam e le marce di protesta.
Il 90% della proprietà viene venduto e si forma una nuova grande azienda ai cui vertici si succedono vari direttori. Iniziano 20 anni di storia, fino al 1986, la cosiddetta “epoca Norlin“, sicuramente la meno apprezzata in assoluto anche dai più grandi fan del brand.
Agli errori commerciali e anche di vera e propria produzione, si unirà ben presto il fenomeno delle chitarra lawsuit, cioé repliche di altri marchi che cercano di imitare i fasti dell’era pre-Norlin, riuscendoci chi più chi meno, ma ponendosi in diretta concorrenza – non sempre leale/legale – con Gibson.
Finalmente però questa sorta di “medioevo” finisce a metà degli anni ’80, Gibson subisce un nuovo passaggio di mano e arrivano nuovi imprenditori, veri amanti della chitarra che danno tutt’altra visione alla produzione.
Investimenti di capitali e di idee riportano Gibson, ora con sede a Nashville, ad essere un marchio leader apprezzato in tutto il mondo.
Il resto ce lo facciamo raccontare come al solito dal bravissimo Davide, collegato ovviamente dal negozio Sergio Tomassone.
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