Gli amplificatori Fender vintage vengono comunemente associati al concetto di affidabilità: hanno brillantemente superato la prova del tempo, richiedendo solo gli interventi di manutenzione tecnica strettamente necessari. Difatti, oggi vengono ancora sfoggiati regolarmente sui palchi più prestigiosi di tutto il mondo.
Eppure, un modello in particolare, il Tremolux 6G9 del 1961 ha un passato assai più travagliato.
La mia storia con il Tremolux
Un casuale incontro con questo rarissimo ampli, è una preziosa opportunità per ripercorrere insieme un pezzo dimenticato della storia degli amplificatori Fender vintage.
Tempo fa andai a trovare il mio amico chitarrista Peppe O’ Blues a Napoli; aveva un piccolo amplificatore Fender testata-cassa nel suo soggiorno, un Tremolux vintage originale del 1961. Gli chiesi se potevo provarlo e rimasi assolutamente sbalordito dal suo suono meraviglioso.
Domandai a Peppe se volesse vendermelo ma rifiutò con fermezza; promise comunque che mi avrebbe avvisato se mai avesse cambiato idea.
Peppe mantenne la sua parola: dopo un po’ fu così gentile da farmi sapere che aveva deciso di mettere il suo Tremolux in vendita; l’unico problema era che non potevo permettermelo.
Dopo un anno riuscì a mettere insieme la somma necessaria; chiamai Peppe e per fortuna l’amplificatore era ancora nelle sue mani, quindi concludemmo l’affare. A volte sembra quasi che siano gli strumenti vintage a scegliere i loro proprietari.
L’ampli monta valvole di potenza 6L6 ed è dotato di un cabinet 2×10; il circuito sembra essere stato accuratamente ripristinato. Il tessuto della griglia della testata appare un po’ più sbiadito del grill cloth del cabinet, suggerendo l’idea che probabilmente testata e cassa non siano usciti dalla fabbrica insieme e siano stati abbinati in seguito.
Tutto quello che Peppe ha saputo dirmi è che aveva comprato l’amplificatore da un negozio di musica presso la stazione di Notting Hill Gate a Londra.
Ricostruire il passato di questo amplificatore, ha comportato un considerevole sforzo ma la mia ricerca alla fine ha rivelato una storia affascinante.
Innanzi tutto inquadriamo meglio il modello Tremolux nel catalogo Fender del tempo. Nel gergo degli appassionati di vintage, il termine “sleeper” indica quegli strumenti tradizionalmente sottovalutati. Questi modelli non hanno mai attirato molta attenzione. Sono rimasti all’ombra dei modelli più blasonati pur potendo vantare timbro e prestazioni del tutto analoghe.
Ebbene, il Tremolux è un perfetto esempio di “sleeper”: anche se trascurato per anni, sta aspettando di essere finalmente riconosciuto per ciò che vale.
Nel 1955 la linea di amplificatori Fender subì un restyling. I pannelli frontali dei cabinet vennero resi più stretti con un grill cloth più ampio, a trama intrecciata a canestro. Inoltre, venne introdotto un nuovo modello: il 5E9 Tremolux.
Una versione “Abarth” del Fender Deluxe
Come potrebbe suggerire il suo nome, il Tremolux è generalmente considerato una “versione Abarth” del 5E3 Deluxe, con l’aggiunta di tremolo; fu il primo modello di amplificatore Fender con un effetto integrato.
Il Tremolux, nel 1956 fu promosso al rango di “modello base di amplificatore grande”: venne dotato di un cabinet sovradimensionato adatto ad un altoparlante da 15″, nonostante conservasse la sua configurazione originale con singolo speaker da 12”.
La potenza nominale fu aumentata da 15 a 18 W e alcune modifiche furono apportate al circuito: questa versione ricevette il codice identificativo 5E9-A.
L’ultima versione di Tremolux con copertura in tweed, ricevette il codice 5G9, mai ufficialmente riportato sulle tube chart, e rimase in produzione fino al 1960.
Il nuovo decennio esigeva un altro restyling dei prodotti Fender, per tenere il passo con la ventata di modernità e rinnovamento portata dagli anni ’60.
Il rivestimento in tweed del cabinet, soggetto a rapido deterioramento, lasciò il posto al rivestimento in vinile Tolex: resistente, lavabile e adatto ai rigori della strada.
I cabinet avevano un design completamente rinnovato, con pannello di controllo frontale in posizione “user friendly” angolata; una configurazione che avrebbe definito l’amplificatore per chitarra moderno fino al giorno d’oggi. Marrone era il colore scelto sia per il rivestimento che per il pannello, da cui il soprannome di “Brown Amps“.
Nel 1961, 5 modelli ricevettero un look esclusivo con rivestimento in tolex chiaro e manopole bianche, suggerendo lo status elitario di amplificatori professionali di fascia alta.
Questi modelli erano il combo “Twin” e 3 modelli convertiti alla nuova configurazione “piggy-back” in due pezzi testata/cassa: il Bassman, il Bandmaster e il Tremolux. A questi 3 modelli rivisitati si aggiungeva il nuovo “Showman“, al top della gamma.
Look in tolex chiaro e configurazione testata/cassa, confermavano il Tremolux nel suo ruolo di “modello base di amplificatore grande”, anche se costava meno della metà dello Showman.
Stranamente, il “Concert” e il “Vibrasonic“, che avrebbero meritato a buon diritto lo status di amplificatori di fascia alta, furono lasciati con rivestimento standard in tolex marrone.
Anche il cuore pulsante degli amplificatori venne completamente rivisitato, con l’importante introduzione di circuiti a doppio canale.
Tremolux 6G9, un circuito tutto nuovo
I codici identificativi dei nuovi circuiti iniziavano con 6, ad indicare il decennio degli anni ’60. Il Tremolux mantenne il 9 come numero di designazione di modello e il suo nuovo circuito venne quindi siglato 6G9.
Per questo circuito, Fender decise di sperimentare una nuova soluzione: al posto della consueta coppia di valvole finali 6V6, ben collaudate nei circuiti anni ’50, il 6G9 adottava due valvole finali 6BQ5, l’equivalente americano delle più note EL84, utilizzate negli amplificatori Vox britannici.
Il circuito 6G9 del Tremolux aveva circa 25 W di potenza in uscita, poteva fornire tutta la brillantezza desiderata, tanto che il controllo Presence, in uso su altri modelli, venne ritenuto superfluo.
Le casse costruite nel 1961 per i 4 modelli piggyback in tolex chiaro, avevano una struttura singolare: gli altoparlanti erano bullonati a un adattatore ad anello metallico, noto come “tone ring”.
Il cabinet originale in abbinamento alla testata Tremolux 6G9, era dotato di un singolo altoparlante da 10″ montato in un tone ring da 12″. In un cabinet con tone ring, l’altoparlante è sostanzialmente fissato in sospensione tra due pannelli, ciò consente una proiezione del suono più direzionale, un timbro più compresso e una risposta dei bassi più pronunciata.
Interessante notare che un cono da 12″ poteva venire montato direttamente al posto del tone ring, modifica che veniva apportata assai di frequente.
Il 6G9 ebbe sorte avversa a causa di un difetto di progettazione del circuito. Le valvole di potenza 6BQ5 o EL84, erano state deliberatamente adottate in un circuito Fender tradizionale, indicato per valvole di potenza 6L6. Le EL84 venivano utilizzate molto oltre la loro tolleranza nominale, con bias fisso. La tensione era troppo alta per queste valvole, il che finiva con il mandare in fumo il trasformatore di alimentazione.
Questi Tremolux difettati furono prodotti e commercializzati per circa 3 mesi, da fine aprile a fine luglio 1961. I loro chassis portavano numeri di serie a partire da 00100, mentre gli ultimi esemplari noti, ruotano attorno al seriale 00300. Con l’aggiunta di pochi prototipi iniziali, è per tanto ragionevole ritenere che non più di 220 ampli Tremolux con valvole EL-84 di serie vennero mai prodotti in totale.
Fender corresse il problema del surriscaldamento nell’agosto del 1961, quando arrivò sul mercato il 6G9-A, una nuova versione di Tremolux con circuito revisionato. Vennero montate le resistenti valvole finali 6L6, che incrementarono la potenza di uscita portandola a 35 W.
Ma il Tremolux blond aveva un altro problema, che peggiorò ulteriormente con l’aumento di potenza del nuovo circuito: il singolo altoparlante da 10″ era troppo debole per reggere la potenza ed era soggetto a frequenti rotture. Inoltre, il trasformatore di uscita utilizzato nella versione con EL-84 era un po’ sottodimensionato per la maggiore potenza sviluppata dalle 6L6.
Questo, nel gennaio 1962, portò al 6G9-B: una terza variante di Tremolux “blond”, che finalmente onorava la reputazione di affidabilità del marchio Fender.
Il 6G9-B adottò i cabinet di nuova concezione con configurazione degli altoparlanti 2×10. Gli altoparlanti venivano ora regolarmente fissati ad un unico pannello, senza tone ring.
Il trasformatore di uscita da 8 Ohm, venne sostituito con un modello più resistente da 4 Ohm, adatto all’impedenza dei 2 altoparlanti da 8 Ohm cablati in parallelo.
Il mio Fender Tremolux
Il Tremolux che ho acquistato da Peppe ha numero di serie 00261 e presenta tutte le caratteristiche distintive dei primi modelli con EL-84; allora, perché ha valvole 6L6?
Il legno del cabinet della testata sembra un po’ annerito internamente: probabilmente è traccia dell’incendio causato dal difetto del circuito originale. Questo spiegherebbe perché l’amplificatore ha subìto un restauro radicale.
Difatti questi primi amplificatori con EL-84, venivano regolarmente resi in fabbrica per interventi di assistenza in garanzia o venivano portati in riparazione ad altri tecnici; la sezione di potenza veniva quasi sempre riconfigurata con valvole 6L6, per un utilizzo in sicurezza.
In effetti questo amplificatore ad un certo punto, venne convertito a specifiche 6G9-B: le EL-84 originali vennero sostituite con una coppia di 6L6, venne montato un trasformatore di uscita vintage originale con un’impedenza di 4 Ohm e gli venne abbinato un cabinet 2×10 del 1962.
Solo una manciata di tesori da soffitta sono arrivati fino a noi preservando la configurazione originale; naturalmente hanno valore collezionistico molto alto.
Dunque, anche se questo particolare 6G9 non è rimasto inalterato nel tempo, è pur sempre uno di quei soli 200 esemplari mai prodotti al mondo, l’importante testimone di un pezzo poco conosciuto della storia degli amplificatori Fender vintage.
Ha appena compiuto 60 anni, ma è pronto a molti altri anni di funzionamento pienamente affidabile.
Come suona un Tremolux vintage?
Ciò che però a noi chitarristi interessa più di qualsiasi altra considerazione, è che questo ampli “6G9 to 6G9-B conversion” suona in modo assolutamente strepitoso.
Infatti non esiterò a definirlo uno dei migliori amplificatori per chitarra che io abbia mai provato.
Se pensate che stia esagerando, mettetevi comodi e guardate il video-filmato che ho realizzato: potrete ascoltare direttamente il ruggito dell’ampli, grazie alle sapienti dita del nostro guitar hero “Don” Diego Geraci, mio caro amico.
Il video ripercorre la storia del modello Tremolux con dovizia di particolari ed è intervallato dai sample sonori di Don Diego; ma sarebbe più corretto definirli veri e propri interventi musicali.
Ricordate che il filmato è dotato di accurati sottotitoli italiani attivabili dalle opzioni del player, buona visione!
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