Tomassone Roma continua ad essere attivissimo sul suo canale facebook, proponendoci ogni settimana un video test: stavolta 3 grandi overdrive boutique a confronto.
Il Fulldrive 3 è la terza incarnazione di un effetto a pedale che è oramai diventato un classico. La prima versione portò alla ribalta il marchio americano in tutto il mondo, ma fu il secondo modello a battere ogni record di vendita (più di 150.000 pezzi venduti in circa 20 anni), nelle sue varie versioni normali o mosfet.
Quel suono è oramai il simbolo dell’overdrive da rock classico e blues-rock: aperto, cristallino, ricchissimo di medi, dinamico e con l’utilissimo boost, posizionabile sia prima che dopo la sezione overdrive (per avere più gain o più volume a seconda delle necessità).
Inoltre, è dotato di un canale clean boost che può essere utilizzato anche da solo, con un proprio controllo di volume e un controllo sulla funzione “limiter” del diodo al germanio, da sempre la scelta più “musicale” tra i componenti discreti.
Il Bearfoot Honey Beest è il diretto discendente del più noto Honey Bee: rispetto a quest’ultimo ha un suono più grosso, con un attacco molto veloce e una grande capacità dinamica. Inoltre ha più gain del suo progenitore ed ha il suo core nel controllo “Preamp”, non un semplice booster lineare, ma una spinta in più su medie ed alte frequenze che facilita la vita nel mix con gli altri strumenti anche a elevati livelli di distorsione.
Inoltre, c’è un segreto nascosto dentro il pedale: mettendo al minimo la manopola “Nature” e al massimo quella di “Preamp”, il pedale si trasforma in un vero e proprio amp-in-a-box, con quel suono overdrive a largo spettro tipico di un ampli valvolare su tutte le furie.
Lo Xotic Soul Driven, infine, è ciò che di solito viene definito overdrive “cremoso”. Aggiunge armoniche, mantiene dinamica soprattutto sul range di frequenze medie ed è piuttosto facile da settare per ottenere il proprio sweet spot.
Inoltre, il pedale è alimentabile anche a 18V, il che vuol dire alzare ulteriormente il range dinamico. Non c’è molto altro da dire, un overdrive secondo gli stilemi più classici, di quelli che in territorio di crunch, basso o spinto, danno il loro meglio.
E adesso diteci la vostra, quale vi è piaciuto di più?
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