Pedali come il Timeline hanno una dotazione onboard che permette di ottenere sonorità decisamente particolari se ci soffermiamo a pensare a cosa potrebbero servire come contesti applicativi, uno dei casi è appunto quello dell’algoritmo Pattern e dell’algoritmo Reverse.
Quando si hanno alcune necessità artistiche, indipendentemente dal contesto di studio di registrazione o di un live di qualsivoglia importanza e livello, avviene il momento in cui si ricerca qualcosa di diverso, di utile allo scopo, molti lo definirebbero come “sperimentare” per certi versi, ma è comunque tentare di creare qualcosa di diverso dal solito.
Mai come in questo caso vengono in aiuto gli algoritmi che prendiamo oggi in esame, i quali sono probabilmente alcuni dei più utilizzabili per sperimentare (insieme al Lo Fi) per dare, appunto, una marcia diversa al nostro suono.
L’algoritmo Pattern, è a tutti gli effetti un “suddivisore”, ovvero divide il nostro segnale secondo un valore che noi possiamo decidere e ci permette di decidere il comportamento in termini di attacco.
Non si parla di semplici ribattuti, ma di vere e proprie segmentazioni, questo permette una calibrazione più certosina e precisa, una riuscita timbrica più chirurgica in base alla situazione.
Il Reverse, nonostante la sua particolarità, è un classico delle attuali macchine digitali, il suo funzionamento è molto semplice: registrare il nostro segnale e rimandarlo al contrario durante la ripetizione. Per quanto possa sembrare semplice come concetto, è probabilmente uno dei più difficili da utilizzare senza fare “casino” perchè quello che componiamo deve essere coerente con la risposta (uguale e contraria) che il delay ci restituirà.
Come parametri da gestire per l’algoritmo Pattern, possiamo trovare:
- Parametro 1 – Pattern: selezioni la suddivisione delle tracce audio
- Parametro 2 – Smear: ammorbidisce l’attacco delle ripetizioni mantenendo la piena risposta in frequenza
- Parametro 3 – Hipass: applichi un filtro passa-alto da a 40 Hz fino a 900 Hz
Mentre per l’algoritmo Reverse, possiamo configurare:
- Parametro 1 – Smear: ammorbidisce l’attacco delle ripetizioni mantenendo la piena risposta in frequenza
- Parametro 2 – Hipass: applichi un filtro passa-alto da a 40 Hz fino a 900 Hz
Per quanto riguarda invece le possibilità timbriche di questi due algoritmi, cominciamo dal Pattern, il quale è probabilmente il tipo di delay più adatto alla costruzione di sezioni ritmiche, permette di poter avere un delay mai degradato e perfettamente suddiviso secondo una scansione ritmica che consente di avere un suono mai “piccolo” per tutta la durata del brano.
Molto adatto ai suoni Rock, Pop, Funky, Soul, molto morbido e non invadente che ne permette un uso anche più ampio di quelli precedentemente sopracitati, cosa non proprio possibile invece con il reverse che è un suono molto più adatto all’Alternative e all’Ambient, generi sicuramente molto meno mainstream ma anche più “esosi” di particolarità (ma ciò non vi mette limiti anche nel Rock, Jimi Hendrix docet, NdR).
Come resa timbrica non si discosta moltissimo dal suono del pattern, però le ripetizioni possono essere rese più morbide e meno “presenti” grazie al controllo di attacco, che permette di avere più “aria” tra una riproduzione e l’altra.
Questi come abbiamo detto sono dei delay per creare ambienti e ritmiche, nella prossima puntata torneremo su qualcosa di più adatto ai solisti.
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