Le Patrick James Eggle sono chitarre di fascia alta costruite in Inghilterra e portano non a caso proprio il nome del loro “papà”.
Patrick è il terzo figlio di un padre ingegnere edile e di una madre artista, e fu incoraggiato sin da ragazzo dai genitori e dall’insegnante di falegnameria della sua scuola a costruire la sua prima chitarra.
Insoddisfatto dei risultati, la smontò e iniziò a lavorare su un’altra chitarra, poi su un’altra ancora… ed è così che nacque in lui una vera e propria ossessione che nel corso dei decenni gli ha fatto guadagnare la reputazione di progettare e costruire alcune delle chitarre più belle del mondo, che sono state possedute da icone come Toni Iommi, Albert Lee e Rory Gallagher.
Oggi lavora con un piccolo team di artigiani e produce un numero limitato di chitarre elettriche di alta gamma nel suo laboratorio di Oswestry. L’obiettivo è quello di produrre strumenti che non siano solo di grande impatto visivo, ma che dimostrino anche una suonabilità e un suono superiori alla maggior parte delle chitarre sul mercato.
Per assicurarsi che vengano utilizzati solo i materiali migliori, Patrick in persona trascorre molto del suo tempo viaggiando e facendo ricerche in luoghi remoti del pianeta per acquistare legni bellissimi e unici.
Tutte le chitarre sono numerate e firmate, perché ogni singolo strumento viene seguito con attenzione come fosse un esemplare unico.
Non una ma due chitarre nella nostra prova!
Oggi grazie alla collaborazione con i nostri amici dei negozi Sergio Tomassone (a Bologna e a Roma), abbiamo l’occasione di provare addirittura due di questi rari e ricercati strumenti, prima di tutto la drop top The ’96, che è una vera e propria “superstrat“, e poi un’altrettanto affascinante Macon Double Cut – nel nostro specifico caso con un pickup P90 al manico invece che due humbucker – per chi ama le forme più generose, l’altra metà del cielo per i chitarristi.
Entrambe queste chitarre, come potete anche leggere nelle specifiche sul sito ufficiale Eggle, sono chiaramente costruite utilizzando quelli che sono ritenuti i migliori materiali in circolazione e, altrettanto ovviamente, l’estetica è estremamente curata nei particolari, dalla bellissima marezzatura dei top (nonché di back, manico e tastiera), ai segnatasti, alle componenti hardware solide e sempre scelte a favore del suono, etc…
Una scelta particolare sono i pickup, visto che Patrick James Eggle si affida totalmente ai Mojo, anch’essi inglesi e avvolti totalmente a mano da una singola persona (Marc, che è anche l’owner ed unico dipendente del marchio), un vero e proprio artigiano che ha passato 30 anni della sua vita a riparare e progettare pickup e pone un’altissima soglia di attenzione – d’altronde non sarebbe altrimenti legato ad Eggle – nella produzione dei magneti e nella calibratura dei set.
Come già visto in alcune ultime occasioni, questo è un test molto approfondito, girato nei nostri studi e guidato – oltre che dalla regia e conduzione di Thomas Colasanti – da un pregevole chitarrista quale è Alberto Lombardi e dal grande esperto Michele De Mattheis.
Buona visione e ovviamente per sapere come arrivare a toccare con mano una di queste chitarre contattate direttamente lo store Tomassone.
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