Mi risulta difficile dire qualcosa di brutto su Mooer ed io sono stato molto scettico quando, verso la seconda metà del 2014, cominciarono ad arrivare i loro mini-pedali. Il messaggio era chiaro: occupano poco spazio, costano poco e possono fare tanto.
Ora, sarò stato io forse dal palato troppo esigente all’epoca, sarà stata la sindrome del bastian contrario, ma non sono mai andato molto dietro questo marchio, partivo con una sorta di velo di Maya di Shopenhaueriana memoria, dove il caro noumeno in questo caso era in formato pedale.
Passa il tempo, i prodotti si moltiplicano come funghi, le lineup diventa qualcosa di incredibile occupando qualsiasi tipologia di fabbisogno, e cominciano anche i miei approcci diretti verso questo brand.
Provai un Blues Crab, carino, dotato di suono che già mi diceva qualcosa, molto tendente al più noto Blues Driver ma non posso dire che fu amore a prima vista (o orecchio…), più una cena con un “poi ti chiamo“.
Molto tempo dopo ebbi modo di fare una scappatella con una GE200, che tutti amavano incondizionatamente, il tempo di provare qualche preset ma non sono riuscito a continuare la prova per motivi non dipendenti dalla mia volontà.
Adesso si presenta questa Red Truck, pedaliera dal look essenziale ma con ben tre preamplificazioni, modulazioni, ritardi e un riverbero… sono sicuro che ci sia anche l’entrata capsule del caffè, un giorno la troverò!
A questo punto direi che possiamo cominciare a parlare di questo multieffetto tuttofare.
Considerazioni Estetiche
Minimale, non credo esistano altri termini per definirla, però ha alcuni piccoli accorgimenti tali da poterla rendere un prodotto carino alla vista, in primis il comparto luci dei potenziometri e dei footswitch.
Gli interruttori hanno un led verde che illumina decisamente tanto e in condizioni di luce pessima devo ammettere che fanno bene il loro lavoro, contando inoltre che quando si attiva un effetto, si illuminano anche i potenziometri, garantendo una visibilità quasi totale.
Sul lato della sola estetica devo ammettere che è abbastanza funzionale, le manopole dei potenziometri degli effetti sono piccole e plasticose, ma non mi aspettavo nulla di diverso per voler rispettare delle dimensioni contenute.
Considerazioni Tecniche
Di base non le manca veramente nulla, sezione di preamplificazione analogica e modulazioni digitali, sezione di mandata effetti per il metodo dei quattro cavi e un uscita cuffie, è una dotazione completa per lavorare.
La catena è strutturata come segue:
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- Overdrive
- Pure Boost
- Distorsione
- Loop Effetti
- Modulazione
- Delay
- Riverbero
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La domanda a questo punto sorge spontanea, cosa vuoi di più?
Forse una preamplificazione con simulazione di cabinet, ma penso che si sarebbe perso il form factor originale che la rende così portatile.
Considerazioni Sonore
Volendo fare una panoramica molto generale dell’intero prodotto, possiamo dire che è tutto buono ma nulla di eccelso, il che come considerazione è una cosa ai limiti dell’ ovvio dato che il costo è comunque molto basso e gli effetti sono decisamente tanti.
Certo non sostituisce soluzioni professionali, però ti permette di lavorare agilmente in molti contesti, e ne vediamo subito alcuni:
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- Sala prove piccola, ti servono pochi suoni
- Devi andare a lezione e ti serve un determinato suono, devi prendere i mezzi e non hai la macchina, piccola e leggera te la porti e vai
- Sei alle prime armi e vuoi provare una soluzione completa, lei può essere la tua soluzione
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Ora andiamo a vedere le varie sezioni sonore che compongono questa mini pedaliera.
Booster – Un booster lineare con controllo di bassi e alti che fa bene il suo lavoro, la corsa è regolare non si hanno momenti di vuoto, funziona meglio di altri che ho avuto a pedale singolo, il circuito lavora bene.
Overdrive – Una sezione di overdrive che prende a piene mani dal vecchio amico verde giapponese, portando con sé pregi e difetti, lavora molto bene oltre il 5 di volume anche senza avere tantissimo gain.
Distortion – Una sezione molto simile al DS1 modificato che ho ancora in pedaliera, stesso schiacciamento ma meno presenza sulle basse, nulla di nuovo sotto questo cielo ma utile per quasi tutte le situazioni; lo switch per il boost dei medi non è però molto incisivo, non lo definirei un pregio o un difetto, però non ha uno scoop molto pronunciato.
Modulation – Phaser molto bello, fa bene il suo lavoro e suona anche abbastanza profondo, il Chorus rientra tra quelli del “senza infamia e senza lode”, ci puoi lavorare senza troppi problemi ma non aspettarti troppo da lui. Tremolo convincente, buono spessore e mi ha dato buone impressioni, si riesce a percepire bene l’onda che si genera e risulta essere avvolgente quanto basta. Il level va gestito a dovere perché si tende a mangiare un po’ di frequenze, non è una cosa gravissima e credo valga per tutta la sezione digitale della pedaliera, si perdono un pochino di alti ma non è una cosa grave e si risolve trovando uno sweet spot dei vari livelli della sezione effetti.
Delay – Echo molto carino e dal sound decisamente azzeccato, il digital mi suona effettivamente di digitale quasi al pelo di quelli anni ’80 risultando però meno stopposo e meno “finto”; l’analog non mi ha detto un granché, mi è sembrato un normale delay senza fronzoli o sound particolari, forse sto cominciando io a essere troppo schizzinoso su alcune tipologie di effetti.
Reverb – Questo spacca, si questa terminologia è decisamente desueta per me ma in questo caso rende l’idea: bellissimo, profondissimo e dallo shimmer invidiabile, può tenere testa ad altri pedali senza problemi, in primis il mio M5 che usavo solo per i riverberi che quelli Line6, scelta quasi professionale per molti musicisti.
SAMPLE AUDIO
Ora ascolta un po’ le varie take che ho registrato e trai le tue conclusioni.
Catena audio molto semplice: Ibanez RG 1070 con Zead Raw Standard -> Cavo Linfaudio Platinum Way -> Mooer Red Truck -> Hughes and Kettner edition tube -> Cad Audio D84 e GXL2200 -> Cavo Quiklok SSTwo e Reference Rmc01 -> Arturia Audiofuse
Quindi, cosa possiamo dire del comparto sonoro? Promossa, perché alcuni effetti sono particolarmente azzeccati, e questo mi fa passare sopra a qualche difetto di altri. È un prodotto onesto che fa il suo dovere e come ogni cosa ha anche dei difetti.
Forse qualche miglioramento al comparto distorsioni è ancora auspicabile, ma proprio a voler trovare il pelo nell’uovo.
Considerazioni Economiche
Prezzo di vendita di circa 260 euro.
Volendo essere sinceri è un prezzo che, se lo vogliamo rapportare alla scelta di effetti singoli, non fa pagare nemmeno 60 euro a effetto; contando anche lo switcher, quindi, diventa un killer product a livello economico e non facilmente paragonabile ad altro.
Lo step superiore è la GE200 a 330 euro circa (prezzi presi in rete da i maggiori store musicali italiani). Le opzioni della GE200 sono veramente tante, sacrificando i circuiti di preamplificazione analogici si possono avere un sacco di cose in più, quindi valutate voi le vostre necessità perché la scelta rimane sicuramente ardua.
PRO
- Buona resa sonora
- Molto compatta
- Silenziosa anche con tantissimo gain
- Preamplificazioni Analogiche
CONTRO
- Non puoi aggiungere effetti esterni
- Solo memorizzazioni ristrette
- Prezzo non così lontano dalla GE200
I prodotto Mooer sono distribuiti in Italia da Backline.
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