Oggi analizziamo e ascoltiamo il secondo degli effetti a pedale UAD di nuova generazione in nostro possesso. Come il riverbero, anche questo stompbox si pone come un contenitore di suoni pressoché infinito, prevedendone il notevole sviluppo futuro.
Questo perché racchiude tutto quello che solitamente siamo abituati ad usare tramite vst/plug-in in studio di registrazione, inserendolo in formato pedale e sfruttandolo con un potente doppio processore DSP appositamente progettato da zero.
Il che, chiaramente, rende la macchina ampliabile nel futuro con nuovi aggiornamenti e suoni, tutti controllabili comodamente tramite App ma anche con le manopole a bordo.
Un viaggio nel tempo (analogico)
Questo nuovo pedale dell’innovativa serie UAFX ricrea i più iconici effetti di chorus/vibrato, flanger/doubler e tremolo (ispirato a quelli a valvole vintage) della storia della chitarra e in generale dell’effettistica.
Le emulazioni sono state effettuate in maniera molto precisa direttamente dalle macchine originali e il risultato è quanto più vicino possibile a macchinari che oggi sarebbero costosi e a volte anche ingombranti (a patto di trovarli in buone condizioni!).
Prima di tutto abbiamo il ben noto chorus “brigade“, il cui primo esemplare risale a un famoso capostipite giapponese del 1976. La modalità Brigade Chorus di Astra restituisce un’emulazione del circuito completa, compresa la sua sezione preamplificatrice per suoni particolarmente corposi e saturi.
In generale, tutta la serie UAFX è stata concepita per ricreare in tutta la sua complessità il vero suono analogico (compresi alcuni “difetti” entrati però nella storia del suono, come il rumore delle molle di un riverbero etc…).
Il fanger/doubler riprende anch’esso un classico degli studi di registrazione in formato rack, che ha rivoluzionato la musica alla fine degli anni ’70, soprattutto per i suoi effetti “whoosh” molto intensi.
Anche in questo caso l’emulazione di Astra ricrea il circuito end-to-end di questa unità oggi molto rara da reperire, catturando in un comodo formato a portata di piede quella ricchezza sonora.
Passando infine al tremolo, siamo di fronte a uno dei più famosi in assoluto, quello del ’65 e di “certi” amplificatori valvolari americani… beh, più che ben conosciuti!
All’epoca si trattava di un tremolo ottico a valvole, molto profondo, che ha scritto intere pagine di musica incisa sui dischi e live.
Trem ’65 di Astra ricrea davvero tutto, perfino le interazioni tra la fotoresistenza della sorgente luminosa e la valvola driver 12AT7 originale.
Inoltre, si può scegliere tra le impostazioni di onde sinusoidali e quadrate.
Un pedale del nuovo millennio
Se i suoni sono sicuramente molto ispirati al passato analogico, tutto il resto di questo stompbox è assai attuale, a partire dal fatto che il motore UAFX di Astra alimenta istanze stereo separate di ogni effetto di modulazione, grazie alla sua unica elaborazione a doppio DSP.
È come avere due unità hardware che funzionano simultaneamente – o anche due circuiti tremolo – il che dona una diffusione stereo completa di texture complesse.
In più, tutte le caratteristiche del lato digitale del pedale sono ai massimi livelli odierni, come la conversione da studio, effetti aggiuntivi scaricabili dopo la registrazione sul sito ufficiale, modalità Live/Preset, true/buffered bypass e commutazione silenziosa.
Tutto il resto ve lo dirà direttamente nel video test il buon Giacomo Pasquali, oramai una sicurezza per le nostre prove a tema chitarristico (e non solo)!
Maggiori informazioni sul sito ufficiale Universal Audio e su quello del distributore italiano Midiware.
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