Oggi confrontiamo due chitarre di produzione asiatica: entrambe Ibanez, una prodotta in Cina, l’altra in Indonesia.
Da buon frequentatore della rete, di forum, social e portali ne leggo parecchi e diversi, ormai un po’ abituato a questa duplice società, in parte virtuale e in parte ancora fisica.
Ma poi, da vero nerd, vado alla ricerca dei commenti più piccanti e sfiziosi, dove ad esempio si legge: “Ah! Si sente che quella Ibanez sa di cinese… Il suono sa di plastica, non come quella L5 del ’64, Maestro“.
Leggendo commenti simili, io ormai mi faccio una risata e anzi, ringrazio, perché prendo spunto per scrivere ad esempio questo articolo!
Al giorno d’oggi siamo arrivati a strumenti musicali di fabbricazione industriale dall’eccellente qualità, in grado di riprodurre le sfumature di strumenti blasonati o storici. Vorrei dare per assodato che i parametri non si dovrebbero racchiudere solo e unicamente intorno al suono e non di minor importanza, si tratta semplicemente di un percorso quello che intercorre tra un’Ibanez con le buche a effe e uno strumento di liuteria.
Forse chi scrive un commento come quello sopracitato, non ha avuto la possibilità di un ascolto con qualità, limitandosi all’audio da telefonino, altrimenti capirebbe quanto siano semplicemente due suoni differenti. Uno strumento di liuteria non suona necessariamente meglio di uno industriale: in questa valutazione ci sono tanti parametri da mettere a confronto, come già esposto in altri articoli.
Entrando nel merito di due strumenti di produzione delocalizzata rispetto alla casa madre giapponese, prendo in considerazione la AF155 di produzione cinese (che veste pienamente lo strumento hollowbody, quindi dotata di due pickup 58 dal suono caldo, grosso e rotondo, all’occorrenza ovattato e morbido quanto serve) e la AFC95 di produzione indonesiana (che riproduce e incarna il ricordo delle archtop senza pickup suonate nelle grandi big band, quindi suono votato a esporre le frequenze medio alte, risultando più pungente e frizzante nel sound).
Da un certo punto di vista è un po’ come comparare una Fender Stratocaster con una Gibson Les Paul, chiaro e scuro a confronto.
Ecco, è un po’ quello che accade in questo test, in cui mi sono divertito a mettere a confronto due strumenti tutto sommato economici, nella categoria di strumenti dove si può arrivare tranquillamente a spendere anche dieci volte di più!
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