Dopo 50 anni dal loro arrivo sul mercato, le prime FG sono ancora fra le chitarre più ricercate per il notevole rapporto fra qualità e prezzo, forse le prime giapponesi in assoluto ad avvicinarsi alla qualità delle storiche acustiche americane. Noi siamo rimasti colpiti dal suono, dalla grande cura nella costruzione e nelle rifiniture.
Fra tradizione e tecnologia i modelli che Yamaha offre oggi in questo tipo di linea hanno prestazioni veramente notevoli per la gamma di prezzo medio-bassa, partendo da un suono acustico di notevole livello che viene ben valorizzato anche dall’amplificazione.
Oltre alla riedizione della storica FG180 del cinquantennio, il catalogo FG oggi presenta modelli differenziati essenzialmente in base ai legni usati e alla forma della cassa.
Nel nostro caso abbiamo iniziato con due strumenti caratterizzati da quello che viene definito “traditional western body“, cioè lo shape della classica dreadnought.
In comune hanno la nuova struttura di scalloped bracing sviluppata dai tecnici Yamaha allo scopo di valorizzare al meglio la risonanza dello strumento e migliorare la resa soprattutto su basse e medie frequenze.
La FG850 ha la cassa interamente in mogano con top massello. Forme familiari e linea elegante con rifiniture impeccabili come il binding in mogano naturale della cassa e nero per la tastiera in palissandro. Le meccaniche chiuse sono di buona qualità.
Ottima la lucidatura che valorizza le venature del legno e mette in risalto anche il cerchio di abalone intorno alla buca accanto al battipenna tartarugato. Capotasto e ponte sono in materiale sintetico.
Il manico è tondeggiante e satinato e la scala lunga da 650 mm aiuta a dare una buona tensione alle corde .012 montate dalla fabbrica.
È subito evidente che la chitarra non nasce esattamente pensando al fingerpicker, che viene direzionato più facilmente verso i modelli FS con cassa più piccola e qualche altra differenza che vedremo fra poco.
Non è uno strumento da accarezzare: richiede una mano decisa per tirar fuori tutta la sua voce e la scelta del mogano anche per il top dà un taglio particolare al timbro. Viene in mente la voce del liutaio quando ricorda che uno strumento di buona fattura ha bisogno di maturare e qui c’è tutto da guadagnare in volume e pienezza del suono
La FG830 è simile nelle forme e nelle misure, ma sotto la bella finitura sfumata Tobacco Sunburst in questo caso troviamo legni di tipo più classico: fasce e fondo in palissandro con piano armonico in abete massello.
Il timbro si differenzia da quello della FG850 per una certa maggiore ricchezza di armoniche e una lieve spinta sulle basse frequenze, che in tutti e due i casi non sono mai troppo in evidenza come accade a volte in questo tipo di modelli, scegliendo la via di un suono definito e omogeneo.
La FSX830C è la versione di taglia “Concert” cutaway e amplificata della 830: impressiona ancor più delle precedenti per la ricchezza del suono, forse per il contrasto con una cassa di dimensioni minori. La voce è decisamente aperta ed è un piacere sentire come cantano naturalmente le note acute. Viene da pensare che l’attento studio dichiarato da Yamaha per scegliere la sagomatura delle catene del top abbia dato qui i suoi massimi frutti.
Il colpo d’occhio alla tradizione Yamaha è nella paletta, il resto punta al look classico americano come programmato già mezzo secolo fa nella serie originale.
La cassa non è poi così “piccola e sottile” come dichiara il produttore, ma ha le misure giuste per essere comoda e sonora pur non aggiungendo peso inutile. È anche qui laminato di palissandro con top massello in abete, ma la scala è più corta, 634mm, permettendo all’occorrenza anche di aumentare la scalatura delle corde. La tastiera è in palissandro con binding color crema come quello della cassa, il manico è realizzato in Nato.
Bello anche il sunburst di questa versione, da scegliere in alternativa a quella Natural ancora più sobria.
La chitarra risponde subito e bene, lasciando il gusto di suonarla ancora per la capacità di valorizzare gli arpeggi più delicati e sostenere l’impatto di tecniche più robuste come uno strumming deciso.
Di notevole qualità l’amplificazione SYSTEM66 con il trasduttore SRT nel ponte. Il preamp consente di regolare efficacemente bassi e acuti e anche di tarare un’ampia zona di intervento sui medi fra 80Hz e 10KHz, con la comodità di un pratico accordatore.
Tradotto in parole povere: un buon suono velocemente, senza troppo sudore.
Costa un poco di più delle versioni acustiche, ma la FSX830C è uno strumento che si presta facilmente anche all’uso professionale.
Peccato solo per l’assenza di una custodia, anche semplice gigbag.
In generale, la dimostrazione di come produrre in Cina oggi non significa rinunciare in alcun modo alla qualità, quando dietro c’è l’occhio attento di chi ha l’esperienza e la tradizione necessarie.
Maggiori informazioni sul sito web di Yamaha Italia.
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