La nuova scommessa di D’Addario riguarda ancora una volta corde trattate per conservare a lungo le caratteristiche sonore senza alterare il tocco della mano.
Probabilmente l’ho già detto in passato, ma mettere delle corde sotto test e, soprattutto, comunicare con un minimo di efficacia i risultati, è un compito molto difficile.
Le orecchie sono notoriamente diverse e anche l’uso di eventuali misurazioni rischia di lasciare molti dubbi a chi legge.
D’altronde, qui continuiamo a sperare di ispirare un minimo di fiducia a chi legge gli articoli che pubblichiamo e quindi non ci scoraggiamo.
Se un produttore con un nome così importante mette in gioco la propria credibilità sulla base di lunghe ricerche e test approfonditi non possiamo che… aprire bene le orecchie. E più di un paio.
A fronte di un investimento che non può essere banale, infatti, il nuovo processo è stato applicato a diverse classi di strumenti: chitarra elettrica, chitarra acustica, chitarra classica, basso elettrico, mandolino, banjo.
La nostra esperienza diretta è in questo caso relativa a chitarra elettrica ed acustica.
Non essendo la prima volta che D’Addario e concorrenza dichiarano di aver sviluppato qualcosa che permette di dare risultati ancor più evidenti nel rapporto fra qualità e durata delle corde, partiamo con fiducia dal presupposto che qualcosa di nuovo ci debba essere.
Per l’azienda americana si tratta di un innovativo trattamento in grado di offrire maggiore resistenza alla corrosione del metallo grazie alla confezione sigillata e al trattamento VCI (Vapor Corrosion Inhibitor) che permette di trovarle all’apertura fresche e scattanti come all’uscita dalla fabbrica.
La bustina di plastica interna, inoltre, non ha bisogno di essere strappata ma è richiudibile ermeticamente con la semplice pressione delle dita. L’upgrade è molto utile soprattutto quando non si effettua un cambio totale delle corde, ma ne rimane qualcuna nella busta in attesa di futuro utilizzo. Utile.
Strutturalmente, le corde si basano su un nucleo in acciaio ad alto contenuto di carbonio, mentre l’avvolgimento varia a seconda dello strumento, dall’acciaio nickelato dell’elettrica, del basso e del banjo al bronzo (fosforoso o 80/20) dell’acustica e del mandolino, fino al rame argentato della classica.
Lo slogan di base per il lancio è molto chiaro “durata maggiore – sensazione naturale” e il riferimento è all’assenza del rivestimento esterno presente (e avvertibile al tatto) in corde prodotte da altri brand. Il trattamento anti-corrosione delle XT avviene evidentemente in modo tale da mantenere intatta la sensazione tattile del metallo naturale.
Tra le altre qualità “strillate” dalla casa, troviamo una maggiore resistenza alla rottura, stabilità nell’accordatura e una prolungata qualità della performance.
Secondo le misurazioni di D’Addario le XT vanterebbero una capacità di produrre armoniche pari a quella di corde non rivestite o trattate.
Sarebbero invece decisamente migliori delle corde “normali” in quanto più forti, cioè decisamente più resistenti alla rottura e alle sollecitazioni come quelle di una leva nelle mani di un chitarrista dalla mano pesante.
Ed è una citazione degli Stones sul retro pacchetto la frase “Never Fade Away”?
A questo proposito, per quanto riguarda le corde per elettrica ho raccolto le impressioni dirette di due nomi molto familiari ai Musicoffili, Francesco Savarese e Giacomo Pasquali, valenti chitarristi che da tempo usano sui loro strumenti le corde distribuite dall’importatore italiano Bode Music Gear.
Queste le parole di Francesco:
Ho avuto il piacere di provare le nuove corde XT ancor prima che entrassero in commercio e sono stato piacevolmente colpito dal fatto che il feeling con lo strumento rimanga inalterato come con ogni altra corda “normale”.
Inoltre le ho montate da oltre un mese su un paio di chitarre – Gibson Les Paul e Fender Stratocaster – e anche dopo averle usate live sono rimaste praticamente come nuove. Un’altra grande produzione di D’Addario.
Oltre a essere un ottimo strumentista dalla mano robusta, Giacomo Pasquali ha anche l’orecchio fino da esperto sound engineer e queste sono le sue impressioni:
Ho provato con moltissimo piacere le nuovissime XT. Sono sempre stato molto scettico sulle corde rivestite o trattate, di qualunque tipo o brand: quello che ho spesso avvertito era un aumento della tensione dello strumento rispetto a corde standard e impoverimento generale di armoniche. Passi, sulla prima, non ho mai tollerato la seconda.
Le XT mi hanno colpito molto perché la tensione delle corde sullo strumento è la stessa, e anche a livello armonico siamo virtualmente su piani identici rispetto a corde standard (come le XL o le NYXL che utilizzo).
È un notevole passo in avanti reso possibile, credo, dalla ricerca e sviluppo che D’Addario si può permettere grazie alla sua acciaieria. Sarà un piacere utilizzarle, perché non sono più un compromesso.
Ed eccoci a noi. Per quanto mi riguarda, ho montato un set di 12-53 in Phosphore Bronze su una delle mie acustiche e mi sono dedicato con entusiasmo a sfruttare la chitarra in tutte le sue possibilità, aspettando diverse settimane prima di esprimere un giudizio.
Nel frattempo ho lasciato la chitarra esposta in vari punti della mia movimentata casa e l’ho suonata il più possibile cambiando più volte accordatura fra quella standard e varie open tuning.
Inoltre, ho aggredito la stessa (una Eko Mia IV 018 EQ di ultima generazione) a colpi di slide e le ho anche detto parole pesanti, per non essere accusato di eccessiva timidezza.
Il risultato è che ritrovo oggi un suono molto ricco, più di quanto ci si aspetti in media da una chitarra nuova di zecca, con brillantezza e attacco praticamente invariati, ottima tenuta dell’accordatura e una sensazione gradevolissima sotto le dita
Ritengo che lo strumento abbia guadagnato nella produzione di armoniche delle note rispetto alle corde precedenti (no, non ve lo dico quali erano, ma si tratta di ottima marca e tipo…)
Devo confermare la mancanza totale dell’effetto “calza”, visto che le XT sono praticamente “nude” ed è importante dire che, d’altro canto, è assente anche quell’eccesso di brillantezza che caratterizza a volte il suono subito dopo il montaggio.
In conclusione, è evidente che queste sono solo chiacchiere, ma – se vi fidate – il mio parere personale è che le nuove D’Addario XT valgono senz’altro una prova. Considerate che molto probabilmente ve ne innamorerete.
Maggiori informazioni dal distributore ufficiale italiano Bode Srl.
Aggiungi Commento