DryBell è una piccola, ma dinamica realtà, che opera a Krapina in Croazia e che si è distinta negli ultimi anni grazie al Vibe Machine, eccellente unità analogica che ha lanciato l’azienda.
Novità presentata alla NAMM 2019 è questo favoloso pedale compatto e completamente analogico: lo Unit 67.
Con un set EQ estremamente versatile che prevede bassi, alti e un controllo “Rangemaster” style a spingere le medie, include un boost e un circuito di compressione simile al mitico Urei 1176, il tutto in un pedale estremamente pratico per chitarra.
L’idea principale è stata sviluppata da Zvonch, fondatore di DryBell e ingegnere elettronico esperto e da Kruno, membro del team DryBell e chitarrista professionista con esperienza dal vivo e in studio.
Il mercato dei pedali compatti è indubbiamente saturo e spiccare in un mondo simile non è certo impresa facile, ma ecco questo interessante prodotto che ha incuriosito molto alla sua uscita.
Se da un lato può sembrare simile ad altri prodotti filosoficamente sulla stessa lunghezza d’onda come Solo Dallas Schaffer replica o i meno blasonati Fulltone 2B e Taurus Servo, lo Unit67 è più di un “Guitar Enhancer”, più simile ad un Channel strip ultracompatto.
Vediamo nel dettaglio i controlli del pedale, testato da 440hz – Luciano Strumenti Musicali:
- Switch EQ On-Off (0-1)
- Gain Boost
- Range
- Low
- High
- Sustain
- Switch Hi-lo Input
La sezione EQ è bypassabile agendo sullo switch di sinistra (0-1) e per comprendere il carattere e la trasparenza delle sezioni Boost e Compressor, è bene partire dalla modalità “0”, quindi Off.
Immediatamente si assapora la qualità del pedale e si ha la sensazione di suonare con un buon amplificatore spinto ad alto volume, quando ogni nota viene suonata facilmente, senza sforzo, ma non avvalendosi di un overdrive per saturare o fluidificare il suono.
Collegato tra la chitarra e l’amplificatore, l’unità67 diventa uno strumento estremamente potente e versatile, qualsiasi sia lo stile musicale e quindi, il timbro sfruttato, clean o distorto. È anche molto versatile in termini di posizione della pedaliera, collocabile in qualsiasi rig (varrebbe la pena testarlo anche nel loop, se seriale).
Spingendo sul controllo boost oltre lo Unity Gain (circa ore 10, contrassegnato dal un piccolo fulmine) si arriva a saturare l’input dell’amplificatore senza mai eccedere in territori overdrive. É un boost pulito o semi-clean in style Dumble e suonare è un piacere, per tutta la lunghezza della tastiera.
Il circuito di compressione è in parallelo (blend), quindi si può aggiungere una discreta quantità di sustain mantenendo la dinamica di plettro o dita con una sola semplice manopola.
Il compressore agisce da peak limiter e si può facilmente costruire un segnale limpido e nitido come se si agisse su input ed output gain, mantenendo una soglia di rumore sempre bassissima.
Ora settiamo la sezione EQ su “1” (On) ed esploriamo i controlli di bassi e alti oltre al controllo “Range” dal suono molto specifico.
Range (Master) aiuta a “bucare” il mix ed arricchisce il timbro con medie e armoniche tipiche del classico Rangemaster, sia con single coil che con Humbucker, settando lo switch Hi-Lo input.
Poichè il controllo Range è estremamente sensibile e l’interplay tra amplificatore e pedale è cruciale per questo controllo, è bene non utilizzare settaggi estremi: sperimentate gradualmente e in pochi minuti riuscirete a trovare l’esatta quantità di guadagno del controllo, sia per suoni solisti che ritmici.
Pedale estremamente intuitivo e ben costruito, può diventare l’arma segreta per ottenere “quel suono” che ognuno di noi ha in testa, nell’infinita ricerca timbrica che caratterizza la vita del chitarrista, ma non solo!
Non importa essere professionista o amatore: ciò che conta è trarre beneficio dal nostro strumento e dalla musica e lo Unit67 pare nato per questo scopo.
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