Mettiamo sul banco di prova un amplificatore formato pedale, si tratta dell’Hotone Britwind, un’opportunità per il chitarrista sempre in viaggio che non può sempre avere con sé una testata o combo.
Di amplificatori “compact-size” ne abbiamo già visti parecchi e certo non è una novità avere un oggetto in pedaliera che può fare le veci del nostro amp. Pur tuttavia, c’è da notare che con questo Britwind, la Hotone si è davvero data da fare per darci una soluzione multicanale completa di tutto, tale da non farci rimpiangere, sempre che se ne apprezzi il suono, le soluzioni più ingombranti e meno semplici per chi è sempre in giro a suonare o vuole risparmiarsi problemi di schiena e pericoli di rotture da carico/scarico.
Come sempre, prima di vederne le specifiche, ascoltiamolo nel video test con protagonista Giacomo Pasquali e una bella Gibson Les Paul Historic 1959.
La ripresa audio è stata effettuata utilizzando un microfono a nastro Audio Technica AT4081.
Veniamo quindi alle caratteristiche di questo amp-in-a-(stomp)box.
Prima di tutto i due canali: potrebbe essere intuibile il fatto di avere un pulito e un distorto, come in molti altri pedali. Invece qui la cosa è ben più ampia: difatti, dentro il Britwind ci sono due diversi amplificatori della già nota serie Nano Legacy di Hotone.
In particolare stiamo parlando del British Invasion sul primo canale, con un suono che si ispira al leggendario VOX AC30, e del Purple Wind sul secondo, che come potete immaginare dal nome si rifà alle sonorità di un vecchio Marshall, per la precisione il modello Plexi Super Lead 1959.
Quindi, avete due ampli in uno, ispirati a grandi strumenti del passato, e pertanto potete settare a piacimento l’uno e l’altro, a voi la scelta se usare su ognuno suoni puliti, crunch o in piena saturazione.
Allo stesso modo, anche le equalizzazioni sono separate, permettendovi di agire sui due suoni a vostro gusto personale.
Ma non siamo che all’inizio, perché, come vedete nella foto, gli switch sono 3 e solo uno serve a commutare i canali.
Inutile perdersi in troppe chiacchiere, perché avrete già capito: lo switch a destra serve per inserire un boost di volume (clean boost +12dB), e quello a sinistra invece attiva e disattiva il riverbero incorporato, sempre utile per dare tridimensionalità al suono (e vi fa anche risparmiare un posto in pedalboard, a meno che non siate innamorati del vostro reverb esterno preferito).
Veniamo quindi agli IN e OUT. La cosa che balza subito all’occhio è la presenza del loop effetti, sicuramente utilissimo soprattutto se gestito direttamente su pedaliera. Ma la cosa che dovrebbe interessarvi ancora di più è costituita dalle diverse uscite per il segnale.
Abbiamo un classico speaker out impostabile da 4 a 16ohm, una line output e un’uscita bilanciata XLR.
E soprattutto, abbiamo un piccolo switch che ci permette di usufruire di un simulatore di cassa.
La potenza non manca a questo pedale tuttofare, che è dichiarata fino a 75watt. L’alimentazione necessaria, fornita dall’alimentatore incluso, è pari a 18-20V.
Maggiori informazioni le potete trovare sul sito del distributore italiano Gold Music.
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