Dal Piemonte nasce l’idea dell’HyperSwitch, da una coppia di visionari che sono Davide e Guido di Marconi Lab, che abbiamo già visto in passato essere un duo estremamente audace per la scelta di creare una chitarra di evoluta tecnologia e dal design a tutti gli effetti estremo in ogni sua parte.
HyperSwitch nasce dopo ben quattro reincarnazioni che ne hanno resi necessari sviluppi e addirittura riscritture del codice sorgente per potersi adeguare al nuovo linguaggio delle piattaforme iOS (infatti i sistemi operativi degli iphone venivano programmati in C a Oggetti per poi passare a un linguaggio proprietario, ovvero Swift), un lavoro che ha richiesto quindi diversi anni per arrivare a un prodotto finito ottimale per tutti gli scopi.
Abbiamo quindi fatto qualche domanda a Guido Brancalion di Marconi Lab che ha sviluppato tutta la parte tecnica di HyperSwitch:
Come nasce e si evolve un progetto di questo tipo?
Nasce inizialmente da esigenze interne alla realtà del nostro LAB. Rendere le cose facili e intuitive, e risolvere velocemente le molteplici richieste di wiring custom, dei nostri clienti.
Il cablaggio delle bobine dei pickups con diverse configurazioni è una delle soluzioni più efficaci per cambiare velocemente e radicalmente il suono della chitarra.
HyperSwitch è nato per rendere semplice quello che prima solo i tecnici riuscivano a gestire correttamente e soprattutto in real time. La tecnologia è utile se risolve problematiche e, per il futuro, ci sono diversi assi di sviluppo possibile.
Naturalmente è fondamentale mantenere il passo con la tecnologia e contemporaneamente introdurre le nuove funzionalità.
Per individuare in maniera efficace le funzioni da implementare, Seymour Duncan monitora costantemente le richieste dei musicisti e dei tecnici su cui poi verranno disegnate le nuove funzionalità.
Da cosa è composto il circuito dell’HyperSwitch?
HyperSwitch è composto principalmente da due elementi un processore e un multiplexer (MUX). Il multiplexer non è altro che una serie di interruttori che possono assumere varie configurazioni.
Il processore è la mano che muove gli interruttori e li configura. In questo modo il percorso del segnale rimane analogico senza nessun elemento frapposto tra il pickup ed il jack.
Parliamo di uno switch, solo meccanicamente, simile a uno switch simile a uno Schaller?
Si esatto direi che la similitudine con gli switch tradizionali è solo estetica. E la differenza rispetto agli switch meccanici è la flessibilità e la semplicità di apportare modifiche.
Quello che su uno switch meccanico fai aprendo la chitarra, con saldatore e stagno, con HS lo fai con il tuo telefono a strumento chiuso in pochi TAP e, inoltre, HS consente di implementare funzioni per cui uno switch meccanico non basterebbe e sarebbero necessari mini switch aggiuntivi.
Per chi monta una chitarra dalle circuitazioni passive, deve avere qualche accorgimento?
Nessuno, HyperSwitch è disegnato per gli strumenti passivi.
HyperSwitch è utilizzabile su ogni tipo di chitarra con ogni tipologia di pick-up?
Quasi tutti i tipi di pickup passivi, di qualsiasi marca sono compatibili. Molti pickup attivi, invece, anche se compatibili con HS, non consentono loro stessi cablaggi diversi da acceso/spento (es. EMG81).
Attualmente le incompatibilità note sono Fishman Fluence e Lace Alumitone.
Programma le posizioni dello switch come fossero dei preset
Usiamo il termine preset in senso molto ampio, perchè non lo possiamo intendere come nei sistemi digitali, in questo caso l’HyperSwitch può richiamare una determinata configurazione elettronica in ognuna delle sue cinque posizioni disponibili.
Facciamo un esempio per meglio rendere chiaro il concetto:
Uno switchblade standard ha cinque posizioni che vanno dalla posizione cinque (pickup al manico) fino alla posizione uno (pickup al ponte), e i controlli di tono e volume – a meno di switchini, push pull e varie ed eventuali – sono sempre attivi.
Con HyperSwitch possiamo invece effettuare opzioni come le seguenti:
- Posizione 5 – Facciamo suonare entrambi i pickup e escludiamo il tono
- Posizione 4 – Facciamo suonare la bobina esterna del pickup al ponte e escludiamo il volume
- Posizione 3 – Facciamo suonare entrambi i pickup invertiti di fase
- Posizione 2 – Facciamo suonare entrambe le bobine interne dei pickup escludendo i toni
- Posizione 1 – Facciamo suonare la bobina esterna del pickup al manico escludendo tutti i controlli
Rende ancora meglio l’idea da uno dei video ufficiali di Seymour Duncan:
All’inizio devi “accenderlo”
Il sistema di HyperSwitch, come si evince dalla guida utente, ha uno sleep timer di circa 3 ore, il che significa che rimane acceso (muovendo un paio di volte lo switch) senza ricevere input di alcun tipo.
Questo può essere ovviamente settato a piacimento dall’applicazione nella sezione “device settings”, quindi a ogni primo utilizzo dovrete prendere l’abitudine di muovere lo switch per accenderlo, questo è un modo per risparmiare carica sulla batteria da 9v che alimenta il tutto, poiché quando la ricarica è al di sotto del 60% non avremo abbastanza energia per avviare il modulo bluetooth e se la batteria continua a scaricarsi arriveremo poi a non avere nemmeno segnale.
Ora, per quanto possa sembrarvi ansiogena la situazione di avere una chitarra “a batterie”, attualmente la Marconi Lab che lo monta è stata suonata tutti i giorni per quasi un mese per sessioni di circa 30 minuti fino alle 3 ore e la batteria non si è quasi mossa, quindi potete stare tranquilli, il sistema è fatto per evitare continui cambi di batteria.
Testiamolo!
Per poter controllare HyperSwitch dobbiamo scaricare l’applicazione dallo store del nostro device (iOS o Android che sia) e attivare il bluetooth del nostro smartphone.
Successivamente dovrete settarlo per la configurazione che avete sulla vostra chitarra, a questo faccio riferimento sempre alla guida, poiché questo passaggio io non l’ho fatto perchè la chitarra era arrivata già con il sistema montato e quindi era già stato configurato per i due humbucker montati.
Fatto questo, ci troveremo la schermata principale che ci permetterà di creare i nostri preset, ma andiamo con ordine.
Lato pickup
Possiamo decidere (in questo caso per due Humbucker) di far suonare:
- Il pickup per intero (anche in controfase parallela, in controfase reverse)
- La bobina esterna (anche in reverse)
- La bobina interna (anche in reverse)
Ovviamente varia per ogni tipo di pickup e settaggio, il tutto viene riportato nella guida ufficiale di Seymour Duncan.
Lato controlli
Possiamo utilizzare due controlli di Tono settabili in modo diverso, ovvero con la possibilità di utilizzare un condensatore da 0.47 o meno, per avere un’apertura diversa rispetto a un tono “normale”, mentre se viene lasciato trasparente viene totalmente bypassato.
Lato switch
Molto semplicemente abbiamo la posizione che fa vedere quali sono i pick-up attivi e i controlli attivi (e le relative variazioni) in quel determinato posizionamento dello switch; è possibile con i tasti sottostanti salvare sia tutte le posizioni (save preset) che la posizione corrente (save).
Sinceramente me l’aspettavo molto più complicato e ostico da utilizzare, invece l’intero sistema riesce a essere molto fluido anche per chi con la tecnologia non ha molta praticità.
Sia per me che per altri che hanno avuto l’occasione di provarlo, l’impatto non è stato per niente traumatico, anzi per molti è stato anche divertente, perchè il cambio in tempo reale permetteva di avere un ascolto più a fuoco tra un cambio e l’altro.
A chi è utile questo sistema?
Ho tirato le somme di quali sono i casi di utilizzo più consoni a questo tipo di tecnologia, e il caso più utile è quello in cui un chitarrista si trova a suonare in più situazioni diverse dove ha necessità di dover utilizzare circuiti composti da due humbucker e da tre single coil, non ha possibilità di portarsi uno spare per ambedue le situazioni e si trova ad avere una chitarra in configurazione HSH; oppure, per chi vuole sperimentare altre sonorità ma si trova con una chitarra senza un battipenna e che quindi andrebbe bucata o necessiterebbe di un allargamento dei fori pre-esistenti per montare dei push pull.
Prezzo sicuramente non economico, ma sempre meglio che avere una chitarra compromessa (soprattutto se di pregio) perché vogliamo aggiungere uno o più switch di tipo normale.
Maggiori informazioni sul sito di Seymour Duncan
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